Santa Messa nel giorno di Natale

Spunti per l'omelia
25-12-2020

 

  • Dal messaggero che corre con piedi veloci riceviamo una marea di belle notizie. Egli annuncia la salvezza e la liberazione. È una notizia che viene per tutti noi! Lo dice con chiarezza la lettera agli Ebrei che ascoltiamo come seconda lettura. Dio in Cristo ha FINALMENTE parlato alla storia dell’uomo.
  • Dobbiamo, allora, vedere questa notizia straordinaria collocata nella nostra quotidianità: è oggi che il Signore viene e viene dinanzi alle nostre sofferenze e fragilità. Nell’epoca dell’instabilità e della precarietà, il Signore viene a portare la Luce vera, quella che illumina ogni uomo.
  • Ci potremmo chiedere: perché per venire deve passare per l’umiltà di Betlemme? Perché occorre un Bambino per cambiare il cuore degli uomini?

Se già una nuova vita è un mistero così grande e così bello che sempre ci fa in qualche modo rinascere, tanto più lo è la nascita di Colui che è la Vita! In Lui ritroviamo il nostro principio, scopriamo il nostro fine. Contemplando il Verbo incarnato, per mezzo del quale siamo stati creati, contempliamo anche il nostro destino eterno, l’orizzonte vero della felicità cui tutti siamo chiamati. (Anna Maria Canopi)

  • È proprio vero: il nostro cuore è duro, fa fatica a comprendere, la storia di Israele lo dimostra. Ma Dio ci parla come dice la lettera agli Ebrei e per giungere all’obiettivo manda il suo Figlio. Quel versetto 14 del Prologo di Gv risuona come una sirena: e il Verbo si fece carne e posa la sua tenda in mezzo a noi (eskenosen). Da quel momento in poi, la storia dell’umanità va letta in una direzione nuova, altrimenti la miopia ci accecherà e non comprenderemo nulla dell’evoluzione dei fatti e degli avvenimenti.
  • Siamo dinanzi all’esultanza delle sentinelle (ci dice Isaia), così come siamo chiamati a vedere la gioia dei pastori (ci dice Luca): sono i giorni della letizia. S. Alfonso parlava di allegrezza contemplando il divino bambino di cui parla nel suo famoso canto Tu scendi dalle stelle. Il pargoletto, il Piccolo, manifesta l’immenso Amore del Padre per l’umanità. Il Profeta ci dice che il Signore torna a regnare. Allora, il Signore torna nel nostro cuore, facciamogli spazio. Ecco le parole di un poeta che ha incontrato la Luce nella sua vita (e così è stata luce anche per noi):

Posa un attimo lo sguardo sulle gocce di fresca pioggia:

vedi, in esse concentra la sua luce tutto il verde delle foglie di primavera

e così quasi tutte si addensano nelle gocce, traboccando dai  propri confini –

ed anche se i tuoi occhi sono pieni di stupore

non puoi, non puoi davvero aprire tutto il tuo pensiero.

Invano cercherai d’acquietarlo, come un bambino destato dal sonno:

non rinunciare al bagliore degli oggetti, resta, caro nel tuo stupore!

Parole inutili! Come, non senti? Per sua virtù

sei così immerso nel chiarore delle cose

che devi cercare per esse,  in te, uno spazio migliore

(Karol Woytila)

  • Qui sta la ragione dell’importanza culturale del Natale, che integra e accresce il valore spirituale immenso di questa festa solenne: sentiamo il bisogno, il richiamo della signoria di Dio, sentiamo che – come intuì straordinariamente Francesco d’Assisi – il sito di Betlemme deve ospitarci tutti per meditare “nella carne” che cosa rappresenti il gran Mistero dell’Incarnazione. Da quel piccolo villaggio di Giudea (non è la più piccola tra le città di Giuda) è sorta la speranza. Ascoltiamo che cosa dice un grande esperto di pensiero biblico:

Alla dissoluzione e alla dissipazione dlle bellezza esistenziale, al trionfo dell’inquieto caso, all’insorgere di abbrutimenti ed orrori, noi, ebrei e cristiani, contrapponiamo la speranza della Rivelazione biblica: Dio regge i cardini del mondo,veglia sui giusti, fa morire e fa vivere, alimenta i viventi con giustizia. Ha sue vie, Sue misteriose e durissime, seppur buome e provvidenti, sorregge i cadenti, sana i malati, atterra e suscita, affanna e consola, fa risorgere coloro che ha fatto perire. (Rabbino Giuseppe Laras)

  • Noi – a differenza del Rav Laras – sappiamo che l’evento di Betlemme è realmente determinante nella storia. Il Signore torna ad essere protagonista assoluto della storia umana. Lo sceglie, lo determina: la ama e ama questa umanità infradiciata dal peccato, dall’egoismo, dall’individualismo, dall’indifferenza, dalla freddezza. Un’umanità assetata di senso e di verità che attende le buone notizie.
  • Le tenebre sembrano non accogliere la Luce vera. C’è una sola Luce vera e non sarà vinta dalle tenebre, nonostante i loro tentativi di avvolgerla e di comprimerla. Perché?
  • Perché la certezza che tutto ciò che esiste (che viene dal Verbo, è stato fatto per mezzo di Lui) ora possa essere riscattato e salvato dalla Sua presenza nella carne è una convinzione travolgente: il Verbo della Vita, il Signore della storia, viene nella mia carne, entra nella mia storia, trasforma la mia condizione, accende la mia oscurità. È la notizia di cui io, tu, noi abbiamo bisogno!
  • Il Signore vede la triste condizione del suo popolo: non è triste pensare ai tanti conflitti… Provo ad elencare le regioni di guerra: Siria, Libia, Nagorno Karabakh, Tigrai, Venezuela, Colombia, Africa centrale… e sicuramente dimentico qualche situazione. E non basta: non pensiamo alle violenze su donne e minori? Alle torture e alle sopraffazioni sui prigionieri politici e non? Alle iniquità ai danni dei più poveri e degli indifesi? Alle pulizie etniche di cui nessuno parla eppure presenti? Nel dolore atroce del covid abbiamo forse abbandonato gli anziani e i diversamente abili…. L’elenco può essere aggiornato ogni istante e questa è la storia che viviamo. Gesù questa storia assume e fa sua nel Suo Amore universale ed infinito.
  • Non dobbiamo avere paura di dire che questa è la CONSOLAZIONE di DIO per il Suo popolo. Ci conduce nell’alleanza definitiva che Gesù suggella col suo sacrificio (non casualmente tra pochi giorni la Chiesa ci dà l’annuncio di Pasqua!). Quest’alleanza è il riscatto di Gerusalemme, cioè della relazione tra l’uomo e Dio. È l’inizio della Vita in Lui, quella che ci è stata donata perché solo coloro che lo hanno incontrato e conosciuto ricevono grazia su grazia, come ci dice l’evangelo di Giovanni odierno. La legge mosaica, quella dell’alleanza fondata sulla legge, è superata ed integrata dall’Alleanza dell’Amore, colma di Amore (piena di Grazia, come viene chiamata Maria di Nazaret che accoglie la Parola salvifica).
  • Le tenebre ci sono ancora (lo abbiamo visto) e sembrerebbero frapporsi alla venuta del Verbp che ci offre la Vita (la Luce è la Vita!). Ripensiamo al Vangelo che ci è stato proclamato:
    1. in Lui era la vita e la Vita era la luce degli uomini
    2. veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina tutti gli uomini
    3. venne tra i suoi e i suoi non l’hanno accolto
    4. a quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio a quelli che CREDONO NEL SUO NOME
  • Ed ecco che appare la Bellezza, la Bontà, la Verità, l’Unità dell’essere umano: il Verbo si fa carne. Viene, in una povera stalla, nelle condizioni estreme di povertà e di fragilità, ma viene per noi, viene a darci l’itinerario della speranza e della gioia.
  • Egli ci porta Grazia su Grazia: ci porta vita, amore e speranza. Egli è venuto per donarci l’Amore del Padre e chiudere ogni fraintendimento causato dal peccato. L’uomo è fatto per Dio, per dialogare con Lui, per seguire i passi che Egli gli propone. Ora sa che questa è la via per la salvezza e per la libertà . Sì, possiamo e dobbiamo gioire, stare nella vera allegrezza, che nulla toglie al difficile momento che stiamo vivendo, ma ci affida pienamente alla Provvidenza che ci avvolge e ci sostiene.

E verrà, se insisto

a sperare, non visto

[…]

Verrà, già viene

il suo bisbiglio

(Clemente Rebora)