Il linguaggio universale dell’arte e della fede

L'11 marzo a Civitavecchia il Convegno ecumenico della Conferenza Episcopale del Lazio

Fino a poco tempo fa dire arte sacra era un pleonasmo: un’aggiunta alla parola arte che serviva solo a rafforzarla. Questo perché era universalmente riconosciuto che l’arte, per antonomasia, fosse sacra. I temi presentati nella pittura, nella musica e persino nella danza, avevano carattere sacro e venivano sempre collegati con i riti e le sacralità liturgiche di ogni religione.
Nell’atteggiamento ecumenico che la Chiesa Cattolica ha fatto suo nel Concilio Vaticano II, la commissione per l’ecumenismo della Conferenza Episcopale del Lazio ha ritenuto opportuno organizzare nella nostra diocesi il convegno regionale ‘Il linguaggio universale dell’arte e della fede’. L’incontro avrà luogo il prossimo 11 marzo, dalle ore 9.30 alle ore 17, presso la Nave ‘Cruise Barcellona’ nel Molo 21 del Porto di Civitavecchia.
L’iniziativa si propone non solo di approfondire il dialogo nella fede della varie confessioni cristiane tramite la bellezza, ma anche di riattualizzare la sensibilità che nei secoli ha fatto da traino nella creatività artistica ai più alti livelli.
L’autorità indiscussa dei relatori – da padre Marko Ivan Rupnik a don Marco Frisina; da S. E. Mons. Siluan al Pastore Hoger Milkau e l’architetto don Giampiero Maria Arabia – aiuterà i presenti a una migliore conoscenza delle ricchezze artistiche cattoliche e delle altre religioni cristiane, realizzate lungo i secoli e nei diversi continenti.
La presenza del pittore contemporaneo Marcello Silvestri con sette delle sue opere e del relatore monsignor Frisina, compositore di musica sacra, daranno senso e spessore a ciò che spesso appare quasi assente ma che invece esiste e va riaffermandosi perché i temi religiosi non sono scomparsi del tutto dall’ispirazione contemporanea.
Dal famoso discorso di papa Paolo VI agli artisti, nel quale auspicava una maggiore presenza e dialogo tra la Chiesa ufficiale e gli artisti, ciò che oggi si presenta ha, senza dubbio, una sfumatura di risposta, un tentativo di intravedere una nuova primavera in questo importante e delicatissimo campo. Dalla pittura alla musica sacra, dal cinema all’architettura, molti gli aspetti che i relatori, con la loro peculiare preparazione, trasmetteranno con l’aiuto degli strumenti informatici.
Un tempo, infatti, per vedere un dipinto del Caravaggio o un’icona di Rubliov era necessario recarsi in un museo, ai nostri giorni con i computer basta collegarsi ad internet. Malgrado ciò non sempre si cerca e si conosce l’autentica bellezza come nutrimento spirituale.
L’arte, per queste sue potenzialità, può contribuire a ridurre la dicotomia degli ultimi tempi tra la vita quotidiana e la vita spirituale. Per questo al convegno saranno presenti tutte le Diocesi del Lazio con il clero, i catechisti e gli insegnanti di religione; ci saranno anche i pastori delle Chiese Evangeliche e tanti sacerdoti e fedeli ortodossi.
La scelta di svolgere l’incontro a bordo di una nave non è casuale, perché tutta la Chiesa è una nave. Niente di più adatto alla nostra situazione che le parole ispirate dal Pontefice Emerito Benedetto XVI nell’ultimo incontro con i fedeli all’udienza di mercoledì scorso, 27 febbraio: «Mi sono sentito come San Pietro nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato giorni di sole, in cui la pesca è stata abbondante, e momenti di acque agitate e vento contrario. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’era il Signore e che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra ma è sua».
 
Don Giorgio Picu
Vicario episcopale per la Pastorale