Crisi della pesca: il vescovo e il sindaco scrivono al presidente Draghi

«Ci vediamo costretti a rivolgerci a Voi per evidenziare la situazione ormai non più sostenibile relativa ai rincari esagerati dei carburanti, i quali stanno impattando in modo drammatico soprattutto sul settore della pesca». Inizia così la lettera congiunta che il vescovo Gianrico Ruzza e il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco hanno inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli.

L’iniziativa segue l’incontro avvenuto lo scorso 8 luglio nel Porto di Civitavecchia quando, in occasione della Domenica del Mare, il vescovo Ruzza aveva incontrato un presidio dei pescatori della Cooperativa «Marinai e Caratisti» che manifestava per le la crisi del settore.

«La pesca – si legge – rappresenta per la città di Civitavecchia non solo un’attività storica e qualificante, che assicura il mantenimento di una filiera che garantisce la fornitura di pesce di ottima qualità in molte aree del Centro Italia, ma anche l’unica fonte di sostentamento di decine di famiglie, le quali con grande fatica e sacrificio personale guadagnano “sul campo” ogni giorno il necessario per vivere. È opportuno far notare che le condizioni lavorative attuali – aggravate dal fermo-pesca accresciuto recentemente in base alle normative europee – rendono impossibile lo sviluppo dell’attività e – cosa ancor più grave – scoraggiano le persone, in particolare i giovani, a intraprendere questa antica, nobilissima e preziosa attività che è patrimonio indiscutibile del nostro paese, caratterizzato da un’evidente vocazione marittima».

«Auspichiamo – scrivono – che il Governo si faccia carico al più presto di affrontare la situazione, la quale rischia di compromettere uno dei settori più importanti della nostra economia e di aggravare la crescita dei prezzi dei generi alimentari a seguito della spirale inflazionistica innescatasi per via della scarsità dei prodotti».