Presentato il progetto ‘Presepe in Città’


Civitavecchia
 
 
Non si è mai fuori stagione per parlare di presepi. Sono infatti due le iniziative messe in cantiere in vista del Natale che sono state presentate in settimana presso il Centro Diurno Riabilitativo Asl di via Toscana a Campo dell’Oro.
I progetti, sono stati ideati e realizzati dal vescovo diocesano Carlo Chenis e dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Civitavecchia Chiara Guidoni.
La prima delle due idee riguarda un corso di formazione che verrà coordinato dall’Associazione di Civitavecchia e Santa Marinella ‘Il Presepio’. Si tratta di una serie di incontri dedicati a normodotati e diversamente abili per realizzare piccoli presepi che verranno poi esposti durante il periodo natalizio. «Il centro diurno è sempre molto attento alla formazione – ha commentato l’assessore Guidoni ‘ e con questo corso adulti e ragazzi normodotati e diversamente abili potranno ritrovarsi grazie a questa forma di espressione artistica».
Accanto a questa idea ne è nata un’altra sempre legata alla natività. Si tratta del ‘Presepe in città’ ed è un idea di monsignor Chenis che, oltre ad essere un pastore di anime, fa anche l’architetto.
«Anche se d’estate può sembrare inconsueto parlare di presepi – ha aggiunto il presule durante la conferenza di presentazione – il fatto di ritrovarsi insieme per costruire pezzi di presepe ci fa riscoprire tanti significati pedagogici e ci aiuta a condividere sentimenti semplici, ma molto profondi. A dicembre cercheremo attraverso il progetto ”Presepe in città” di trasformare gli angoli più pittoreschi di Civitavecchia in piccoli scorci di presepe. Vogliamo far uscire il presepe dalle case e dalle chiese, per farlo diventare uno strumento di socializzazione nei quartieri. Nelle periferie soprattutto, che troppo spesso diventano dei dormitori. È necessario riscoprire il sapore e la semplicità agreste che ancora oggi riesce a fornirci risposte che altrove la nostra anima non trova. Sentimenti che oggi, in questa società colpita dalla crisi, è necessario riscoprire e rispettare».
 
Matteo Marinaro