Il 25 marzo 2015, nella solennità dell’Annunciazione, si è aperto l’Anno Mariano diocesano, periodo di grazia in cui siamo chiamati a fare un grande sforzo per irrobustire l’esperienza di Dio, la conoscenza della Parola e la vita ecclesiale. Un tempo prezioso per rivisitare il nostro vissuto e illuminarlo dalla presenza di Maria, Madre della Chiesa, e lasciarci accompagnare da Lei per incontrare il Signore della vita.
Per questo, insieme al vescovo Luigi Marrucci, è mia premura comunicare ai pellegrini che varcheranno il Santuario Madonna della Grazie di Allumiere che potranno lucrare l’indulgenza plenaria. L’iniziativa è resa possibile grazie al privilegio dall’affiliazione con vincolo spirituale – “in spititalis vinculi affinitatis” – alla Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.
La felice circostanza è stata resa nota ufficialmente proprio nel Santuario a conclusione della celebrazione eucaristica di mercoledì scorso, spiegando che «l’affiliazione del nostro Santuario con quella Maggiore Liberiana Patriarcale di Roma vuole essere un ulteriore vincolo di comunione ancora più allargato di cui l’Edificio sacro, di riconosciuta armonica bellezza, ne è segno storico bello del Mistero della Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica».
Per questa ragione «la penitenzieria apostolica, con speciale facoltà concessa dal Sommo Pontefice Francesco, concede l’indulgenza plenaria ai fedeli nel Santuario “Madonna delle Grazie”, in spirititalis vinculi affinitatis con la Basilica papale di Santa Maria Maggiore in Roma» nei seguenti giorni: la festa della titolare della Basilica di Santa Maria Maggiore (5 agosto); la festa della titolare del Santuario (8settembre); la festa dell’Incoronazione (19 marzo); in tutte le Solennità liturgiche della Beata Vergine Maria; una volta all’anno in un giorno liberamente scelto da ogni fedele. L’indulgenza ci sarà anche tutte le volte che un gruppo di fedeli per devozione si recherà in pellegrinaggio al Santuario. «Questo atto – si legge nel documento istitutivo – è valido in perpetuo. Nonostante qualunque cosa in contrario».
don Vincenzo Dainotti
rettore Santuario