Padre Pietro Prestininzi è tornato alla Casa del Padre

La diocesi in lutto per la scomparsa del religioso dei Frati Minori Conventuali. Il funerale si è svolto il 25 gennaio nella Cattedrale di Civitavecchia

La Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia, insieme all’Ordine dei Frati Minori Conventuali, ha vissuto il sereno ritorno alla casa del Padre di padre Pietro Prestininzi, deceduto lunedì 23 gennaio. Padre Pietro, rettore nella Chiesa della SS.ma Concezione al Ghetto di Civitavecchia, era nato il 29 giugno 1933 a Caulonia (Rc) ed è stato ordinato presbitero il 3 luglio 1960. Da 23 anni era a Civitavecchia nella comunità del Ghetto.
Il funerale è stato celebrato mercoledì scorso nella Cattedrale di Civitavecchia, presieduto dal vescovo Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzieria Apostolica, confratello che per lunghi anni ha condiviso con padre Pietro il servizio pastorale nel carcere di Regina Coeli.
Hanno concelebrato il vicario generale della diocesi, monsignor Rinaldo Copponi e il ministro provinciale padre Vittorio Trani. Significativa la presenza del clero della diocesi e dei religiosi che operano nel territorio. Erano 42 i concelebranti. Numerosa la presenza dei fedeli della rettoria dell’Immacolata Concezione, guidati dal padre Ezio Bonomo. Nell’omelia monsignor Girotti ha tratteggiato la figura umana e sacerdotale del defunto, mettendo in risalto il senso dell’amicizia, della lealtà, della sincerità e del farsi dono.
Gli studi in seminario a Fossanova nel 1948 prima e successivamente a Cave negli anni di Ginnasio; fu nel convento di San Lorenzo al Piglio per l’anno di noviziato e completò il ciclo di formazione con gli studi filosofici e teologici a Roma presso l’Università di Propaganda Fide. Emise la professione solenne il 24 marzo del 1957. Svolse i primi anni di vita apostolato in vari Conventi della Provincia, tra i quali Fossanova e la Cittadella come guardiano, ma la sua vita sacerdotale di grande spessore umano e francescano la dedicò per lungo tempo nel carcere Giudiziario di Regina Coeli a Roma dove ebbe modo di spendersi per gli altri in un servizio umile, paziente e generoso. È stato Definitore provinciale e assistente del Terz’Ordine francescano.
L’ultima parte della sua vita l’ha trascorsa nel Convento della SS. Concezione a Civitavecchia. L’apostolato portato avanti dal P. Pietro per oltre venti anni in una chiesa strategica vicino al Porto di Civitavecchia, è stato sempre molto apprezzato. L’accoglienza dei numerosi pellegrini che si fermavano per la riconciliazione, l’attenzione alle persone in difficoltà, la collaborazione con la diocesi nella pastorale sanitaria hanno sempre contraddistinto la sensibilità verso i malati e la vita umana e sacerdotale di padre Pietro.
«Al di là dei suoi talenti umani – ha ricordato monsignor Girotti -, gestiti con modestia e senza ostentazione, si poteva scorgere in lui quel preziosissimo dono che è la “sapienza del cuore”. C’era in lui un grandissimo cuore. Una bontà che si coglieva immediatamente, una bontà che subito suscitava simpatia, affetto, benevolenza, amicizia». Per il vescovo «tutti conveniamo nel riconoscere che la generosità del suo impegno pastorale – sempre molto incisivo -, svolto in tempi e in situazioni non sempre facili, affrontando anche prove con ammirevole forza interiore, che non hanno mai, però, appannato il suo spirito di sacerdote schietto, di sacerdote senza compromessi e sempre generoso, uno spirito che era costruito sulla base della facilità nel sapere coltivare, con spontaneità, i rapporti umani, e nel saper trasmettere, con convincente serenità, i grandi valori della vita. Tutto questo, gli hanno sempre creato un alone di simpatia e di ammirazione, che son cresciuti nel tempo».
Al termine della solenne concelebrazione la salma di padre Pietro è stata portata a Trigoria per essere collocata nella tomba della Provincia Romana dei Frati Minori Conventuali.