Nel deserto qualcosa risplende in silenzio


In questi giorni siamo condotti dalle abitudini commerciali della società contemporanea lungo vie chiassose e affollate, in negozi dalle vetrine luccicanti, alla ricerca affannosa del regalo più ricercato e sorprendente. In ben altra direzione ci conduce invece la Liturgia. Essa, nel cuore dell’Avvento, ci porta nel deserto per farci incontrare Giovanni Battista, un uomo semplice e solitario, vestito di peli di cammello, che si ciba di locuste e di miele selvatico. Non potremmo ricevere lezione più bella della sua, mentre ci avviciniamo ad un Natale che sarà particolarmente difficile per molte famiglie rimaste senza lavoro, con la povertà che allarga le sue spire e, nonostante tutto, la stanca e nauseante cantilena pubblicitaria che ritorna a propinarci una festa che rischia di perdere per sempre il suo sapore. A noi, assediati da una valanga di sciocchezze e banalità televisive, frastornati dagli urli della politica e dalle sirene dell’economia, la liturgia indica un tempo di silenzio per aprire, oltre ogni distrazione, uno spazio per la crescita interiore, quella strada che già Isaia indicava e che oggi il Precursore ci viene a ricordare: «Preparate la via del Signore,  raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate».