Lo Spirito Santo renda la nostra Chiesa un ‘giardino fecondo’

L'omelia del vescovo, monsignor Luigi Marrucci, pronunciata durante la Veglia di Pentecoste

 
 
‘Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.
Questo Gesù disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui’
(Gv 7,37-39).
 
E’ l’ultimo giorno della festa delle Capanne, quando Gesù pronuncia queste parole. Le Capanne, insieme alla Pasqua e alla Pentecoste, è la terza grande solennità di pellegrinaggio a Gerusalemme che ogni pio israelita celebrava salendo al Tempio.
Il nome ‘Capanne’ indica precarietà, provvisorietà. Era una tenda – capanna appunto – che veniva eretta nel cortile o sul tetto della casa e che ricordava il tabernacolo in cui Dio abitava con la sua legge – i dieci comandamenti – durante il pellegrinaggio di Israele verso la Terra Promessa, ormai libero dalla schiavitù egiziana. Il popolo, divenuto poi stanziale, non ha mai perduto il contenuto escatologico-messianico del ‘cammino’ e questo giorno solenne ne faceva memoria.
 
Tra i riti della festa, importanti erano quelli dell’acqua e della luce.
In un corteo liturgico, uscendo dalle porte a sud del Tempio – oggi, per chi conosce Gerusalemme, quella parte è oggetto di numerosi scavi archeologici – si scendeva alla piscina di Siloe per attingere acqua e poi ritornare ad offrirla in libagione sull’altare. Successivamente il Tempio veniva illuminato a giorno.
In questo contesto Gesù proclama: ‘se qualcuno ha sete, venga a me e beva’.
 
La rilettura di questa festa che l’apostolo Giovanni suggerisce, è evidente: Gesù è acqua viva, Gesù è luce ed è lo Spirito Santo colui che porta a compimento quello che Gesù ha detto e ha compiuto e oggi lo rende presente nella storia della Chiesa.
Ma chi è lo Spirito Santo? Quali azioni compie in noi?
Nella narrazione del quarto Vangelo, Giovanni attribuisce a Gesù e allo Spirito Santo la stessa identificazione dinamica: cioè sono Persone divine.
Con il Padre – il Figlio e lo Spirito – sono un unico Dio.
 
E, nella sua narrazione, ne individua il ruolo e la funzione, come un pentateuco dello Spirito.
 
1. Lo Spirito Santo è innanzitutto il Paraclito, l’avvocato presso il Padre, Colui che è presenza consolante di Dio, che rimane sempre con noi. E’ l’Emmanuele della storia della Chiesa. ‘Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi sempre’ (Gv 14,15-16).
 
2. Lo Spirito Santo, nella promessa di Gesù, è anche ‘Colui che vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che egli ha detto’ (Gv 14,26). I due verbi ‘insegnare e ricordare’ evidenziano la funzione e l’opera dello Spirito. E’ Dio che tiene sveglia la memoria e fa comprendere tutto ciò che è oscuro a livello spirituale e redentivo. E’ Dio che mette davanti a noi anche il nostro stesso peccato, non per evidenziare un fallimento, ma per offrirci una misericordia più abbondante. ‘Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per noi'(Rm 8,26-27).
 
3. La missione dello Spirito Santo è in ordine alla Verità, a Gesù stesso. ‘Quando verrà lo Spirito di Verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me’ (Gv 15,26).
Vi è un rapporto diretto tra Spirito e testimonianza. Lo Spirito Santo è artefice di testimonianza: ci dice chi è il Padre e chi è Gesù e rende le persone che accolgono tale dichiarazione, idonee a fare altrettanto, ad essere cioè testimoni. E’ il soffio di Dio che infonde vitalità perché ogni essere umano, chiamato a farsi discepolo di Cristo, compia in sé il progetto del Padre.
 
4. Lo Spirito Santo poi è Colui che rimprovera, ammonisce, ma anche aiuta a comprendere quelle cose che ancora non sono conosciute. ‘Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve l’annunzierà’ (Gv 16,13-14).
Mentre il Padre annulla il peccato e ristabilisce la giustizia con l’evento salvifico della croce del suo Figlio, l’azione dello Spirito Santo, nella storia della Chiesa, conferma l’opera di Dio e fa delle molte membra l’unico corpo visibile del Signore Gesù. ‘A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune’ (1 Cor 12,7).
 
5. Infine, il tempo di Gesù, che è tempo di annuncio, con la Pentecoste diviene tempo dello Spirito Santo, tempo di conoscenza della Verità tutta intera. La Parola ha bisogno di intelligenza profonda e solo lo Spirito Santo porta a compimento tutto ciò che è stato detto. ‘E’ bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito’ (Gv 16,7). È lo Spirito Santo che dà senso agli avvenimenti, alla storia che Dio incessantemente scrive. Lo Spirito Santo insegna a guardare con gli occhi di Gesù, a vivere la vita come l’ha vissuta Gesù, a comprenderla come l’ha abbracciata lui. Solo così si diviene profeti, apostoli, annunciatori di Gesù Cristo, il consacrato dallo Spirito Santo, per la testimonianza e la missione (cfr Lc 4,18-19).
 
Cari amici, siamo saliti sul monte di Dio, come Mosè, e lo abbiamo incontrato nel segno di un roveto che brucia senza consumarsi: lo Spirito Santo. Questo fuoco illumini sempre più la Persona di Gesù Cristo, Figlio di Dio; ci faccia ritrovare la gioia di appartenergli, ci aiuti a vincere nostalgie e amarezze, a riprendere la freschezza dell’annuncio del Vangelo, ad essere sempre più una comunità ‘perseverante nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere’ (At 2,42).
 
‘Chi ha sete, venga a me e beva’.
Quest’acqua, annunciatrice di umanità nuova, segno dello Spirito Santo, sia benedizione di Dio sull’associazione ecclesiale UNITALSI, in questo centodecimo anno di fondazione; faccia rifiorire la nostra Chiesa particolare e la renda agli occhi dei nostri fratelli un ‘giardino fecondo’ la cui sorgente è il Signore Gesù, Via, Verità e Vita.
Ci accompagni ogni giorno la Vergine Maria, Regina del Cenacolo, Fonte di luce e di vita.
Così sia.
 
                                                                                                                           + don Luigi, vescovo