L’impegno della Croce Rossa per accogliere 8mila pellegrini.


Civitavecchia
 
Una giornata dura ed impegnativa quella trascorsa domenica 27 settembre a Civitavecchia. Ma una giornata che ha visto la Croce Rossa lavorare in maniera intercomponente e, soprattutto, intercomitato. Una sinergia che si è dimostrata ancora una volta di più vincente.
Sotto la guida del Commissario del Comitato di Civitavecchia, Micaela D’Andrea, supportata dal delegato alla Protezione Civile Sandro Francescone ed il suo vice Stefano del Mistero, una quarantina di volontari, tra Volontari del Soccorso ed Infermiere Volontarie, dei Comitati di Civitavecchia, Santa Marinella-Santa Severa ed Allumiere,  dalle prime luci del giorno, hanno lavorato senza sosta per favorire il regolare svolgimento dell’ ‘VIII Cammino delle Confraternite diocesane’.
Oltre 8.000 mila persone  sono infatti giunte nella città portuale per svolgere l’ormai annuale incontro.
I partecipanti, in numero ben superiore alle aspettative, sono stati accolti all’interno del Porto dove si è svolta una messa per poi sfilare lungo un percorso di circa 5 km sotto un sole ‘estivo’.
Molti gli interventi dei volontari e dei medici della Croce Rossa operati sia da squadre appiedate, sia dalle ambulanze che nel Pma (Posto medico avanzato diretto dal Direttore Sanitario dott. Claudio Pica). In perfetta coordinazione con la Protezione Civile, la Croce Rossa ha saputo quindi svolgere il suo compito rispondendo alle attese sia delle Istituzioni civile che ecclesiastiche sia dei numerosi pellegrini. Ancora un esempio di buona Croce Rossa che non può prescindere dall’unità intercomponente ed intercomitato.
‘Sono fiera ed orgogliosa dell’operato di tutti i volontari della Cri che hanno permesso al meglio lo svolgimento dell’impegnativo ed importante servizio al quale eravamo stati chiamati’, ha commentato il Commissario di Civitavecchia Micaela D’Andrea. ‘Sono certa che questa collaborazione tra i Comitati locali del litorale Nord di Roma continuerà nel tempo e sarà foriera di tante iniziative e lavoro. Nel silenzio, nella fatica e nella soddisfazione di aver lavorato per chi ne ha bisogno, questo e solo questo è la ricompensa per i volontari della Cri. E non è affatto poco’, ha concluso D’Andrea.