L’Agenda pastorale 2019-20

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Lo strumento che ritma i tempi liturgici e scandisce incontri, celebrazioni, attività varie dei presbiteri, delle consacrate e dei fedeli associati. È l’Agenda pastorale 2019-2020, composta di 110 pagine, con anche l’annuario del clero, degli istituti religiosi e degli uffici di Curia. Ad aprire l’opuscolo è una sezione dedicata alle celebrazioni eucaristiche con i battesimi nelle parrocchie suddivise per zone pastorali.
Nell’introduzione, il vescovo Luigi Marrucci ricorda il significato dell’Agenda, nell’anno pastorale che «si apre con al centro la Presenza Eucaristica del Risorto, vivo e operante nella sua Chiesa».
Per il presule «l’Eucaristia è sacramento di unità» che si esplica nella Prece Eucaristica della celebrazione «perché i molti nutriti dell’unico pane e dissetati dell’unico calice, siano un corpo solo: il Corpo visibile di Cristo».
«L’Agenda – spiega monsignor Marrucci – è un piccolo segno ecclesiale che ci rammenta e ci aiuta a camminare insieme». Essa si rivolge al presbiterio e ai consacrati perché «troviamo gli impegni di celebrazione, di formazione e di spiritualità per i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le consacrate»; all’assemblea, popolo di Dio, in quanto «i molti fedeli laici, impegnati nelle comunità parrocchiali, associative e gruppi ecclesiali, trovano la loro sollecitudine per diventare sempre più chiesa “di pietre vive costruiti come edificio spirituale” (1 Pt 2,5)»; a tutti per «condividere la gioia del cammino dell’Iniziazione Cristiana nelle singole comunità parrocchiali: dalla Celebrazione Eucaristica “fonte e apice di tutta la vita cristiana” (LG 11) sgorgano tutti i doni della salvezza».
«Ogni comunità – conclude il vescovo -, alla luce di questo strumento ecclesiale, programmi le proprie attività, tenendo presente la priorità diocesana e quella parrocchiale».

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