La preghiera della Diocesi per Mons. Sandro Santori

Il 29 gennaio è tornato alla casa del Padre il direttore della Caritas diocesana. Il ricordo di mons. Rinaldo Copponi, vicario generale

Poche parole per tracciare un breve profilo della vita di Don Sandro, lasciando necessariamente in ombra la ricchezza, spesso riservata e non verbalizzabile, dell’esperienza sacerdotale nel suo diuturno incontro personale con le gioie e i dolori dei fedeli affidati alla cura pastorale del sacerdote.
 
Don Sandro era nato a Civitavecchia il 19 giugno del 1940 e, dopo la sua formazione presso il Pontificio Seminario Regionale della Quercia, aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel giugno 1968. Destinato alla Parrocchia di Montalto di Castro ha trascorso lì i primi 25 anni della sua vita sacerdotale: il periodo che ha sempre ricordato come il più bello. Ricordo ancora il suo entusiasmo quando appena sacerdote, nell’estate del 1969, la domenica mi recavo a Montalto per aiutarlo nell’attività pastorale, con la Messa vespertina già allora celebrata in pineta.
Lasciata la parrocchia di Montalto all’inizio del 1993, ha assunto la guida della Parrocchia del S. Cuore a Civitavecchia dove ha profuso il suo impegno pastorale per altri 16 anni, ricoprendo contemporaneamente anche l’ufficio di Economo Diocesano nel quinquennio 1993/1998.
 
Ritiratosi nel 2009 dalla responsabilità diretta della Parrocchia per motivi di salute e difficoltà familiari, aveva però accettato di rendersi ancora utile nella collaborazione col Parroco della Cattedrale, nel servizio pastorale presso la Chiesa della Stella e, recentemente, aveva anche assunto la responsabilità di Direttore della Caritas Diocesana, di Assistente delle Confraternite, di Penitenziere ed Esorcista e di Consigliere di Uffici Diocesani.
 
Ritrovata la piena serenità, dopo i postumi di una frattura, era tutto proteso ad assolvere generosamente questi suoi nuovi compiti, quando il Signore l’ha chiamato per donargli il premio che non conosce tramonto.
Continuiamo a ricordarlo nella nostra preghiera.
 
Mons. Rinaldo Copponi