La Pasqua a Tarquinia


Una settimana santa intensa e particolare per la città di Tarquinia. Una cittadina che si ritrova ancora a ricordare e piangere l’amato vescovo Carlo e col pensiero rivolto a lui ha meditato e vissuto la passione, morte e risurrezione del Signore. Una settimana particolarmente intensa che ha avuto inizio domenica 28 marzo con la celebrazione della domenica delle Palme presieduta dal Vescovo Amministratore Apostolico Gino Reali, il quale dopo aver benedetto le palme ed i rami d’ulivo ha dato inizio alla processione fino alla chiesa Concattedrale, dove ha presieduto l’Eucaristia.  È stato poi ancora il Vescovo Gino a celebrare la solenne Messa Crismale con la benedizione degli olii nel Duomo di Tarquinia nella mattina del Giovedì Santo, insieme ai settantaquattro sacerdoti della nostra diocesi. Messa durante la quale il vescovo ha invitato tutti i sacerdoti a recuperare l’identità sacerdotale, ed il popolo intero a pregare per i suoi sacerdoti.
Nelle varie comunità parrocchiali della città si sono poi celebrate nel pomeriggio le Sante Messe in ‘Coena Domini’ seguite dalla reposizione del Santissimo Sacramento negli altari dell’adorazione che hanno visto centinaia di fedeli in visita ed in preghiera durante tutta la sera.
La giornata di venerdì si è aperta con la celebrazione delle Lodi Mattutine nella chiesa Concattedrale ed in altre chiese della città per giungere poi alle suggestive ed intense celebrazioni della Passione del Signore tenutesi nel pomeriggio prima della tradizionale processione del Cristo Morto. La lunga processione, si è snodata per le vie della città, avvolta dal buio della notte e dalla suggestività del silenzio e della preghiera, tra due ali di folla che in quella sera osserva silenziosa, tace in attesa di gridare nel pomeriggio di domenica estasiata davanti al trionfo del Cristo risorto.
Dopo il silenzio del sabato, la città nella notte ha potuto udire di nuovo il suono armonioso e convinto della campane che annunciano il passaggio dalla morte alla vita. Passaggio celebrato nelle sante messe e rivissuto nel pomeriggio di Pasqua, quando cessata la pioggia, alle 18,00 la statua del Cristo Risorto, tanto amata dai tarquiniesi, è uscita dalla chiesa di San Giuseppe per essere portata in trionfo, con passo deciso per quelle stesse vie della città che, mentre venerdì sera osservavano silenziose e oranti, ora applaudono e gridano di gioia perché il Signore della vita era morto ed ora è Risorto, è di nuovo vivo ed ha redento il mondo.
Alla processione ha voluto essere presente anche il Vescovo Gino che instancabile l’ha seguita tutta, passo dopo passo, tappa dopo tappa, regalando a tutti i presenti intense meditazioni.
 
                                                                                             Angelo Palombini, seminarista