Giornata del Malato, «la Chiesa è come la locanda del Samaritano, pronta ad accogliere e curate»

La celebrazione eucaristica con le associazioni che si dedicano ai sofferenti

Siamo chiamati ad essere prossimi a chi ha più bisogno; testimoniare che la Chiesa è come la locanda del Samaritano, pronta ad accogliere e curate ognuno

Si è rivolto così il vescovo Luigi Marrucci alle tante persone che martedì 11 febbraio hanno affollato la Cattedrale di Civitavecchia per la celebrazione eucaristica della Giornata del malato.
Alla Messa, promossa nel giorno dedicato alla Madonna di Lourdes dall’Ufficio per la pastorale della Salute e dalla sottosezione Unitalsi e animata dalle corali di Monte Romano e Civitavecchia, erano presenti anche i giovani della Comunità “Mondo Nuovo” e i residenti delle case protette della Comunità di Sant’Egidio.
Nell’omelia il presule si è soffermato sul messaggio di papa Francesco per la giornata “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28) che, ha spiegato, «indica il misterioso cammino della grazia che si rivela ai semplici».
Per monsignor Marrucci «sono parole che esprimono la solidarietà del Signore e invitano a prendersi cura dei malati e dei loro familiari». «Tutti – ha detto – siamo persone che devono essere guarite dalla misericordia e, allo stesso tempo, siamo chiamati a essere misericordiosi».
Riferendosi al vangelo che la liturgia ha presentato per la Giornata del malato, in cui Elisabetta propone la preghiera del Magnificat, il vescovo ha sottolineato come «questa avvenga all’interno della casa di Zaccaria, in un ambiente domestico». Per tutti coloro che si prendono cura dei malati «è un invito a rispondere con il servizio al dono del battesimo». Quello domestico, ha poi precisato, «è il servizio che più di ogni altro pesa: perché è quello quotidiano».
La festa della Madonna di Lourdes ha per l’Unitalsi un significato particolare, essendo l’anniversario della propria fondazione e l’inizio dell’anno sociale. Per questo la celebrazione ha visto la partecipazione di molti tra soci, malati che vengono assistiti e amici che partecipano ai pellegrinaggi. Al termine della Messa è stata proposta una fiaccolata mariana e letta la preghiera del malato.
Alla celebrazione è seguita anche una festa presso la Sala “Giovanni Paolo II”, promossa dai volontari insieme ai malati che vivono negli istituti della città.