Il dono di dieci nuovi sacerdoti ordinati nel corso dell’anno, l’organizzazione di una Pastorale familiare che si impegna nel promuovere la dimensione di Cristo nelle coppie di sposi e l’Anno della Fede. Sono i tre avvenimenti che il vescovo, monsignor Luigi Marrucci, ha voluto ricordare durante la Celebrazione Eucaristica e il Te Deum dello scorso 31 dicembre presso la Chiesa di San Francesco a Tarquinia.
Il presule, prendendo spunto dalla lettura del libro dei Numeri (Nm, 6, 22-27) proposta dalla liturgia e ricordando la ‘benedizione sacerdotale’, ha ringraziato il Signore per il dono di un sacerdote alla Diocesi e di nove sacerdoti alla Comunità dei Francescani dell’Immacolata, da lui ordinati nel corso del 2012. «Occorre – ha dichiarato – una pastorale vocazionale da parte della diocesi ma soprattutto una pastorale vocazionale di ogni sacerdote, felice del suo essere prete per Cristo e per i fratelli».
Il ringraziamento del vescovo è stato poi per «il dono di una Pastorale familiare che si impegna sempre più a promuovere coppie di sposi che lavorano nelle parrocchie ad aiutare altri sposi a crescere nella dimensione di Cristo».
Un ultimo ringraziamento è stato per l’Anno della Fede, con il quale Papa Benedetto XVI vuol aiutare a riscoprire «l’intima natura della Chiesa, la fede». Un anno, ha spiegato monsignor Marrucci, che per i credenti è occasione per tornare a far brillare la fede «gettando la cenere che si annida su questo fuoco», mentre per i non credenti «può rappresentare un raggio di luce per comprendere le profonde ragioni per cui noi crediamo».
Il giorno successivo, 1° gennaio, solennità della SS.ma Madre di Dio, il vescovo ha celebrato nella Cattedrale di Civitavecchia la Messa solenne per la Giornata Mondiale della Pace
«Custodire e meditare come Maria ciò che i nostri occhi, della fede e dell’amore, hanno visto e udito» è stata la sollecitazione da lui pronunziata nel corso dell’omelia. E proprio attraverso l’intercessione di Maria, come fece Paolo VI quando istituì la ricorrenza nel 1968, ha affidato al ‘Principe della pace’ il dono della pace.
Commentando il messaggio che Papa Benedetto XVI ha diffuso per l’occasione, un messaggio articolato in sette aspetti, monsignor Marrucci ha voluto anzitutto sottolineare come, la difesa della famiglia sia il fondamento da cui partire per salvaguardare la pace.
«La famiglia – ha ricordato il presule – permette lo sviluppo delle differenze costitutive dell’umano: quella sessuale tra l’uomo e la donna e quella tra le generazioni. Per questo è la prima e insostituibile scuola di comunione, umana e cristiana».
Il vescovo ha poi ricordato gli altri indirizzi di Benedetto XVI: costruire la pace mediante un nuovo modello di sviluppo e di economia, l’educazione a una cultura di pace, il ruolo delle istituzioni e la pedagogia degli operatori di pace.
«Ci affidiamo alla Madre di Dio – ha concluso – perché possiamo non solo attendere il dono della pace ma anche operare perché la pace sia in noi e regni nell’umanità!».