Gli oratori di Santa Fermina – 1

quando nacque la passione musicale e teatrale dei civitavecchiesi


In prossimità della Festa di Santa Fermina, Patrona di Civitavecchia, che si celebrerà il 28 aprile, riportiamo la prima parte di una ricerca storica, a cura del dott. Enrico Ciancarini, sugli oratori messi in scena in onore di questa giovane Santa.
 
 
 
Gli oratori di Santa Fermina:
quando nacque la passione musicale e teatrale dei civitavecchiesi
 
L’occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Fermina, ha sempre permesso ai civitavecchiesi di divertirsi con spettacoli popolari (lancio delle anatre, corsa delle feluche, giostra di anelli e teste) e con esibizioni musicali e teatrali di ottimo livello.
Ne sono testimonianza i numerosi ‘Oratori’ che dall’inizio del Settecento furono messi in scena in città. Che cosa sono gli oratori ce lo spiega il padre domenicano Labat, ospite dal 1710 al 1716 del convento di S. Maria: ‘Si chiama Oratorio un soggetto pio, trattato pressappoco come si trattano i soggetti profani nelle Opere; tranne che qui non ci sono né danze, né rappresentazioni, né macchine, tutto consiste in un recitativo’. Questi oratori erano rappresentati nella ‘grande sala del palazzo della Comunità’.
Il primo che abbiamo rintracciato è quello messo in scena nel 1705 e non è intitolato alla nostra Patrona ma a ‘La Conversione di S. Agostino’ ed è dedicato ai visconti della città. L’anno dopo l’oratorio fu intitolato ‘La fermezza trionfante nel martirio di S. Ferma vergine e martire romana’ con musiche di Pietro Franchi. Era dedicato al cardinale Pamphili. Le cronache ci dicono che la festa di S. Ferma riuscì ‘molto vaga’ per la ‘famosa musica’ arrivata da Roma con le migliori voci e strumenti che eseguirono un ‘famoso oratorio in onore della Santa’, a cui seguirono corse di barberi e di barche.