A breve un convegno per dare voce a chi ha scelto l’accoglienza della vita


MOVIMENTO PER LA VITA CIVITAVECCHIA
 
A breve un convegno per dare voce a chi ha scelto l’accoglienza della vita
 
 
Leggiamo dalla stampa che Beppino Englaro, ospite della conferenza su testamento biologico e libertà di scelta organizzata recentemente dalla Chiesa Evangelica nella nostra città, ha dichiarato tra l’altro, nella sua pacata esposizione, di non essere ‘per gli abbandoni terapeutici né per gli accanimenti semplicemente voglio essere libero di dire ‘No, grazie’ ad una terapia, alimentativa, il ‘sondino di stato’, per cui ora la legge contempla solo l’opzione affermativa’.
            Il  Movimento per la Vita di Civitavecchia, con altre associazioni cattoliche della città, è invece convinto sostenitore del disegno di legge in materia di fine vita in discussione in Parlamento, in quanto lo ritiene  indispensabile per arginare la falla creata nell’ordinamento giuridico proprio  dagli interventi della Magistratura sul caso Eluana, che hanno di fatto indotto una deriva eutanasica.         Il Movimento per la Vita chiede che la proposta di legge sia rapidamente approvata in via definitiva e che sia mantenuto il suo impianto normativo, con particolare riguardo alla  indisponibilità della vita umana, alla persistenza dei reati di omicidio del consenziente e istigazione/aiuto al suicidio, alla impossibilità di inserire nelle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento). In pratica, nella legge, si chiede  di non erogare o di sospendere le cure salvavita e si mantiene la libera valutazione del medico in scienza e coscienza delle Dat, in considerazione che alimentazione e idratazione sono da considerare come mezzi di sostegno vitali, che pertanto non devono essere sospese. 
            Non possiamo, infine, non rimanere sorpresi dalla determinazione con cui Englaro ha cercato, in anni di battaglie legali, di porre termine all’esistenza della propria figlia  Eluana che, è bene ripeterlo, a fronte delle menzogne della grande stampa, non era attaccata a tubi o macchinari, ma aveva solo il sondino per l’alimentazione. Secondo i media Eluana  era ormai ridotta ad un vegetale incapace di percepire alcunchè, in quanto anche il cervello sarebbe stato atrofizzato.   L’autopsia ha invece  rivelato la verità : il cervello di peso normale, la pelle senza piaghe da decubito come avevano descritta le suore che l’avevano in cura, nonostante la terribile prova cui è stata sottoposta. ‘Ha capelli neri, cute liscia ed elastica, corpo normale, nessun decubito‘, recita  l’autopsia.
            In questa sede vogliamo anche esprimere la nostra solidarietà ai  tremila genitori delle altre Eluane, quelli che le curano nelle loro case, senza chiedere che di essere aiutati, e che mai vengono invitati ad esprimere la propria opinione. Eppure da quando è stata applicata la sentenza di morte per fame e per sete contro Eluana, neppure uno di questi genitori ha seguito l’esempio di Englaro, ma essi hanno continuato a curare amorevolmente quelli che gli altri chiamano ‘vegetali, vite prive di senso, pesi per la società, vite non degne di essere vissute, ed infine ‘vite non umane’. Ad essi  ed ai loro genitori il  Movimento per la Vita di Civitavecchia dedicherà un prossimo convegno, per dare voce a chi ha scelto la difficile strada dell’accoglienza della vita, magari senza alcun sostegno da parte dello Stato: chiudiamo con le dichiarazioni di Salvatore Crisafulli, risvegliatosi dal coma.
Dice : “Durante il mio stato vegetativo … io sentivo ma nessuno mi capiva. Capivo cosa mi succedeva intorno, ma non potevo parlare, non riuscivo a muovere le gambe, le braccia e qualsiasi cosa volevo fare, ero imprigionato nel mio stesso corpo proprio come lo sono oggi.
‘Provo con tutta la mia disperazione, con il pianto, con gli occhi, ma niente, i medici troncavano ogni speranza, per loro ero un “vegetale” e che i miei movimenti oculari erano solo casuali, insomma non ero cosciente. Sentivo i medici dire che la mia morte era solo questione di tempo, ed iniziavo ad aprire e chiudere gli occhi per attirare l’attenzione di chi mi stava attorno. I medici parlavano sempre di stato vegetativo permanente ed irreversibile, lo ribadivano e lo scrivevano.’
                                                                                                                                                                                                                            Il Presidente M.P.V. C.VECCHIA   
                                                                                                             Fausto Demartis