Giornata Mondiale della Gioventù: il cuore a Rio con Papa Francesco

Giornata Mondiale della Gioventù: 'I giovani hanno il desiderio di una vita grande'

Una Giornata Mondiale della Gioventù ‘rivoluzionaria’ quella che Papa Francesco insieme a migliaia di giovani si appresta a vivere a Rio De Janeiro in Brasile. L’annuncio del programma ufficiale del viaggio, avvenuto nei giorni scorsi, che arricchisce notevolmente gli appuntamenti programmati nei mesi scorsi per Benedetto XVI, lascia presagire novità significative per il futuro della più importante manifestazione ecclesiale.
Quello che il Santo Padre si appresta a vivere è anche il primo viaggio internazionale, a pochi giorni dalla pubblicazione della sua prima enciclica, in quello che è il suo continente di origine. C’è anche un rapporto speciale che lega il Pontefice ai giovani.
Ad approfondire questi aspetti e presentare la Gmg di Rio è don Federico Boccacci, parroco di San Liborio a Civitavecchia e responsabile dell’ufficio diocesano per la Pastorale giovanile.
 
Iniziano domani gli appuntamenti della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio, la prima con Papa Francesco. Un programma che il Santo Padre ha modificato molto rispetto a quello originale, prevedendo la visita ad una favela e a un ospedale per i poveri e i tossicodipendenti.
Che Giornata sarà quella di quest’anno?
‘Andate e fate discepoli in tutte le nazioni del mondo’ è il tema che è stato scelto da Benedetto XVI per vivere questa edizione della GMG. A guidarci però sarà il Papa ‘venuto dall’altra parte del mondo’, dai luoghi in cui si svolge l’incontro, dall’America Latina. Lo farà con le caratteristiche che contraddistinguono quella Chiesa e che il Santo Padre ha saputo bene impersonare nel suo papato: la fede grande, la spiritualità comunitaria, la semplicità e la scelta preferenziale per i poveri e i sofferenti.
Sarà anche un incontro che Papa Francesco ci farà vivere sotto la protezione e la devozione della Madonna, un po’ come è stato con Giovanni Paolo II a Czestochowa nel 1991. La scelta di Papa Francesco di recarsi in pellegrinaggio al santuario Nostra Signore di Aparecida per aprire la manifestazione rispecchia la sua profonda devozione mariana, così come ha voluto iniziare il pontificato recandosi in preghiera davanti all’icona della Salus Populi Romani a Santa Maria Maggiore.
La scelta poi di andare in una favela di Rio è un gesto molto significativo che, a mio parere, rivoluzionerà le Gmg del futuro: non è il primo Pontefice che in un viaggio incontra i poveri nelle loro abitazioni, proprio in Brasile lo fece Papa Wojtyla, ma è il primo a farlo significativamente nel meeting dei giovani.
 
Quello di Rio è un appuntamento che coinvolgerà in modo particolare i giovani latino americani e che vedrà una rappresentanza di settemila italiani. La distanza geografica sarà però in parte colmata dalle nuove tecnologie e da iniziative che possono essere organizzate nelle comunità parrocchiali.
Tutte le Gmg, ovunque si siano svolte, hanno avuto per protagonisti principali i giovani che vivevano in quel territorio. La grandezza di queste manifestazioni, proprio perché hanno come principio ispiratore l’unità della Chiesa in Gesù, è che esse possono essere vissute e partecipate in ogni angolo del mondo.
Era vero per la prima grande giornata extra romana, quella del 1986 a Buenos Aires, quando ancora internet era in embrione, come per le più recenti.
Molte testimonianze inoltre ci dicono che nel 2000, la Giornata del Grande Giubileo, le esperienze spirituali più coinvolgenti e significative avvennero tra chi non era nel prato di Tor Vergata ma era rimasto nelle Diocesi a coordinare l’accoglienza e la logistica per i pellegrini.
Anche quest’anno quindi, per la nostra e per molte altre Diocesi che non saranno presenti a Rio, la manifestazione potrà essere partecipata con iniziative comunitarie, favorite dai mezzi di comunicazione, e potrà rappresentare un’occasione di riflessione e coinvolgimento.
 
L’entusiasmo per Papa Francesco, in particolare da parte dei giovani, ha caratterizzato questi primi mesi di pontificato. Cosa vedono i ragazzi i lui?
Il Santo Padre ha saputo conquistare i cuori anzitutto per il suo amore incondizionato a Cristo, un amore che traspare nei suoi gesti. Un amore che rende evidente con un linguaggio semplice che sa arrivare direttamente ai giovani. Però vorrei anche ricordare i suoi due predecessori, per i quali dai giovani ci fu un entusiasmo altrettanto intenso.
Quello che ha fatto subito amare Francesco ai giovani è l’attenzione che lui ha dedicato loro, spronandoli fin dal suo primo Angelus domenicale ad ‘avere coraggio’. Un dialogo continuo con le nuove generazioni che troviamo anche  nella sua enciclica, la ‘Lumen fidei’,  cui cita proprio le Giornate Mondiali della Gioventù  indicandole come manifestazioni che mostrano ‘la gioia della fede, l’impegno di vivere una fede sempre più salda e generosa’, questo perché ‘i giovani hanno il desiderio di una vita grande”.
 
L’appuntamento di Rio è anche l’occasione per fare un bilancio di questo anno pastorale, coinciso con l’Anno della Fede, che ha visto numerose iniziative per i giovani nella nostra Diocesi.
È stato un anno intenso, con molti impegni, e allo stesso tempo lo definirei anche un anno di transizione, questo perché l’equipe di pastorale giovanile deve ancora conoscersi e imparare a lavorare insieme per mettere a frutto i numerosi carismi di cui associazioni e movimenti sono portatori.
L’Anno della Fede è stato l’occasione per incontrarci a livello diocesano nei quattro appuntamenti di ‘Narrare la fede’; ci sono state poi le due veglie diocesane per i giovani in Avvento e Quaresima, le due Via Crucis cittadine, la Festa dei cresimanti e la festa delle Famiglie.
La manifestazione che ci ha uniti di più, e che considero molto importante per la nostra crescita, è stata il pellegrinaggio che abbiamo organizzato a Pentecoste insieme ai giovani dell’Unitalsi ‘Per-Correre la via della fede’.
 
La GMG è in genere un punto di partenza, con rinnovato entusiasmo. Cosa ci aspetta il prossimo anno?
Proprio la scorsa settimana ci siamo incontrati con il vescovo insieme ai responsabili degli uffici pastorali della Diocesi per iniziare la programmazione. È stato un incontro introduttivo, dal quale però è emersa la volontà di promuovere una pastorale sempre più integrata tra i vari ambiti: giovani, famiglia, catechesi sacramentale, vocazioni.