Ancora sull'Enciclica «Veritas in caritate»

Fedeli alla verità per uno sviluppo umano integrale


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 La scorsa settimana abbiamo riassunto i temi principali della prima parte dell’Enciclica di Benedetto XVI «Veritas in caritate»: il rapporto tra carità e giustizia nella verità del Dio fattosi presente nella storia, l’importanza del conseguimento del bene integrale della persona umana nella Dottrina Sociale della Chiesa, la saldatura dell’etica della vita con l’etica sociale, l’apertura alla vita come centro del vero sviluppo. Del resto, l’Enciclica, per la varietà e complessità dei temi che affronta, è ricchissima. Le cronache giornalistiche ne hanno voluto riassumere la portata ed il valore affermando, ad esempio, che il Papa richiede più etica nell’economia e nella finanza. Il documento presume in realtà una serie di principi (virtù, bene comune, solidarietà, mutua fraternità, sussidiarietà) che rappresentano l’articolato deposito della Dottrina Sociale della Chiesa e che, a partire dalla «Rerum Novarum», hanno permesso al Magistero non già di proporre una tesi per la risoluzione pratica dei problemi sociali ma di guardare alla realtà del lavoro e dell’economia con lungimiranza, fedeltà al proprio credo, e un tocco di prudente realismo.