Corpus Domini Pescia Romana


Pescia Romana
 
 
Siamo arrivati in prossimità della chiesa di San Giuseppe, la Processione del Corpus Domini sta per terminare, un bambino ‘fresco’ di Prima Comunione, stanco, sudato e annoiato borbotta: ‘Uffa! Se sapevo che era così non ci venivo!’
Intanto si slaccia il cappuccio dell’abito, tira su le maniche, alza il vestito’ si passa una mano sulla fronte….
Superato il primo momento di disappunto gli domando: ‘Avresti rinunciato ad accompagnare Gesù lungo il Viale dei Pini? Avresti rinunciato alla possibilità di averlo vicino e di parlargli?’
Mi guarda e con un grandissimo sorriso, risponde: ‘Si, perché Lui già mi conosce!’
‘Gesù ti conosce ma adesso vuole che sia tu a riconoscerlo….Ricordi i due di Emmaus che sono andati ad aspettare il Salvatore a Gerusalemme e dopo tre giorni, pur camminando e dialogando con Lui, non lo hanno riconosciuto? Gesù vuole che anche tu, come loro, lo riconosca nel pane; in quel pane eucaristico che oggi qui, come in ogni parrocchia del mondo,viene portato per le strade e per le piazze per mostrare a Lui la nostra vita e per far apprezzare a noi il dono che ci ha fatto nell’Ultima Cena.’
‘L’ultima cena? Ma che cosa c’entra?’
‘Nell’ultima cena Gesù lava i piedi ai discepoli, annuncia il tradimento di Giuda, spiega che sarà presto arrestato e ucciso, ma dice anche che non li abbandonerà mai più!’
‘Cosa dice Gesù ai discepoli?’ ‘Dice: prendete e mangiate questo è il mio corpo e questo è il mio sangue. Sapeva benissimo che sarebbe mancato a tutti quelli che lo avevano conosciuto ed anche a noi che crediamo in Lui senza averlo mai visto. Da vero maestro sapeva che sarebbe stato difficile per noi amare come lui ci ama, per questo ci nutre con il pane e il vino che diventano il suo Corpo e il suo Sangue.
L’Eucaristia però non è solo un ricordo di Gesù: ogni volta che facciamo la Comunione Gesù è presente e vivo in noi.
Lui ci accoglie, ci abbraccia, ci aiuta, ci consola e ci consiglia, ma anche noi dobbiamo accoglierlo a braccia aperte.
Hai capito perché è tanto importante la festa di oggi? Perché è importante aver partecipato?”
Dall’ambone il parroco conclude la processione esortandoci a ringraziare Gesù per tutti i doni che ogni giorno ci offre, anche se spesso non ne siamo consapevoli e a vivere la nostra fede con maggiore intensità.
Saluto i ragazzi che si allontanano velocemente e mentre la chiesa diventa silenziosa e vuota, l’ostensorio dall’altare mi invita a guardare Gesù ad abbracciarlo ed accoglierlo.
Nella mia mente si ripropone la domanda: ‘Dov’è la mia stanza in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?’
Un senso di gratitudine mi pervade: ‘Grazie Gesù per averci invitati alla tua cena; grazie di rimanere con noi nonostante la nostra pigrizia, le nostre disattenzioni e la nostra difficoltà a riconoscerti nel pane e nel vino. Grazie perché non ci abbandoni mai!’
 
A.M. Catalani