Coronavirus, le indicazioni della diocesi per le attività pastorali

Il vescovo Luigi Marrucci invia alcune disposizioni urgenti a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020

Carissimi confratelli e amici tutti che costituite il popolo di Dio, presente in questa nostra Chiesa diocesana: un cordiale saluto, accompagnato dalla mia preghiera.
Con la diramazione delle disposizioni governative di ieri 4 marzo e quelle della Conferenza Episcopale Italiana di questa mattina, sono ad offrire alcune indicazioni a cui dovremmo attenerci per contenere la diffusione del “coronavirus” (Covid-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
Il comunicato della CEI
È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe.
Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la “sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b).
Tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b).
Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima.
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica”.
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Mi pare di interpretare correttamente l’indicazione CEI nel ritenere che la situazione di questa Chiesa particolare rientri nelle “aree non a rischio” e quindi possano continuare le normali attività pastorali e formative, la possibilità della Celebrazione Eucaristica quotidiana come quelle festive con le dovute attenzioni che avevamo già dato il 27 febbraio u.s. all’incontro di formazione: acquasantiere vuote, comunione soltanto in mano, evitare lo scambio della pace e tenere con prudenza la debita distanza.
Invito i Sacerdoti che celebrano, soprattutto nelle Eucaristie domenicali o comunque più affollate, di ricordare ai fedeli presenti di tenere la debita distanza.
E’ invece obbligo attenersi alle disposizioni del nuovo decreto governativo che stabilisce per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile la sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b).
Dispongo inoltre per la nostra Chiesa particolare di Civitavecchia-Tarquinia:
  1. le Celebrazioni Eucaristiche con l’amministrazione dei Sacramenti:
    per il Battesimo: in via del tutto eccezionale siano ammessi soltanto genitori, padrini, e pochi parenti oppure rimandino a data da stabilire quando la situazione lo consentirà;
    per il Matrimonio: in via del tutto eccezionale siano ammessi i nubendi, i testimoni e pochi parenti altrimenti rinviino a data da stabilire quando la situazione lo consentirà;
  2. le Celebrazioni Eucaristiche esequiali: siano ammessi i parenti e poche altre persone;
  3. le Celebrazioni Eucaristiche di 1a Comunione e di Cresime: saranno celebrate dopo la solennità della Pasqua del Signore, per cui prima di prendere dei provvedimenti, attendiamo l’evolversi della situazione;
  4. sia sospeso ogni incontro di catechesi per bambini, ragazzi, giovani e adulti fino a quando riprenderanno le lezioni scolastiche o comunque saranno date indicazioni da parte del Governo o della Conferenza Episcopale;
  5. circa le “Benedizioni delle famiglie” è opportuno sospenderle sia per rasserenare il sacerdote e i suoi collaboratori dall’introdursi in vari ambienti, come per non trovarsi in situazioni d’imbarazzo e non essere accolti, data la psicosi della paura;
  6. per le altre Celebrazioni di devozione in Parrocchia: adorazioni eucaristiche, via crucis, santo rosario… essendo il numero dei partecipanti non “da manifestazione” si possono tranquillamente svolgere, sempre con le dovute attenzioni igieniche;
  7. sono sospese fino al 4 aprile tutte le seguenti manifestazioni diocesane religiose, di preghiera e di formazione:
    Ufficio scuola: sospesi gli incontri del 6, 8, 20 marzo e del 3 aprile;
    Scuola di formazione teologico-pastorale: sospese le lezioni del 7 e 21 marzo e del 4 aprile;
    Uffici Pastorali Famiglia e Giovanile-Vocazionale: sospesa la lectio-divina del 13 marzo, le “via crucis” del 31 marzo a Civitavecchia e del 3 aprile a Tarquinia;
    Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso: sospeso l’incontro di preparazione alla Pasqua presso la Chiesa del Nazareno del 24 marzo.
  8. Sono sospesi
    il Ritiro del clero di martedì 24 marzo, trasferito dal giorno 12,
    il Ritiro delle Suore stabilito per la domenica 15 marzo,
    la Celebrazione Eucaristica delle associazioni “Mondo Nuovo” (2 aprile) e “Il Ponte” (4 aprile) in quanto riuniscono una quantità ingente ed eterogenea di partecipanti e quindi sono da considerarsi vere manifestazioni.
  9.  Rimangono in essere fino alla data del decreto governativo, in quanto sono da considerarsi normali celebrazioni domenicali:
    l’ordinazione diaconale di Daniele stabilita per domenica 8 marzo;
    la Celebrazione Eucaristica e l’adorazione “24 h per il Signore” del 20-21 marzo;
    la Celebrazione Eucaristica in suffragio dei vescovi Girolamo e Carlo del 22 marzo
  10. Le comunità parrocchiali sono invitate a non interrompere le attività dei servizi caritativi, coordinandosi con la Caritas diocesana che è a completa disposizione per fornire tutte le necessarie indicazioni.
    Le attività dei Centri di Ascolto parrocchiali potranno continuare laddove il servizio si riesca a svolgere in locali caratterizzati da ampi spazi, ben areati ed igienizzati, evitando in ogni caso assembramenti di persone.
    Per questo si raccomanda di fissare appuntamenti con le persone assistite e non incentivare l’apertura indiscriminata. Gli stessi criteri dovranno essere usati per la distribuzione degli alimenti.
    Si consiglia invece la sospensione dei centri di distribuzione del vestiario, soprattutto per quello che riguarda l’attività di raccolta di abiti usati.
E’ nostro dovere di Pastori, vescovo e sacerdoti, educare i fedeli a vivere nella luce della fede anche i momenti non facili della vita:
pertanto chiedo ai miei confratelli di inserire nella Preghiera domenicale dei Fedeli la seguente intenzione:
Per quanti sono colpiti dal coronavirus,
per quanti soffrono questo momento di disagio e di solitudine,
per i medici, infermieri e volontari che offrono con dedizione la loro assistenza:
il Signore, amante della vita, accolga la nostra preghiera,
a tutti doni conforto e sollievo,
ci liberi dalla paura e rinnovi i vincoli di fraternità e solidarietà,
preghiamo.
Affidiamoci alla Provvidenza di Dio e intensifichiamo, in questo tempo quaresimale, la nostra preghiera e una seria riflessione sulla nostra vita, sul nostro essere cristiani, consacrati e preti, con l’augurio che il Signore, che tutto può, ci venga in soccorso e trasfiguri la nostra esistenza da renderla luce e gioia.
Con la benedizione del Signore,
                                                                        + don Luigi, vescovo