Civitavecchia rinnova il patto d’amore con la ‘sua’ Immacolata


In mattinata una solenne celebrazione eucaristica in Cattedrale presieduta dal Vescovo
 
 
Civitavecchia rinnova il patto d’amore con la ‘sua’
Immacolata
 
 
 
‘Ave, o Vergine, rifugio della mia debolezza e indigenza. Ave, piena di grazia, per mezzo della quale ciò che era malato è stato guarito e ciò che era andato distrutto è stato di nuovo ricostruito, e il demonio, che colpisce con il calcagno ed è causa della nostra rovina, è stato ucciso, eliminato e messo sotto i piedi’.
                                                                   (da un’antica omelia sull’Annunciazione – Fozio, Patriarca di Costantinopoli)
 
 
Sono cinquantacinque anni ormai, che i fedeli civitavecchiesi ogni 8 dicembre, in occasione della Solennità dell’Immacolata, rendono omaggio all’effige della Vergine posta al centro della città in Largo Mons. d’Ardia con la tradizionale deposizione di una corona floreale.
L’erezione del monumento risale, infatti, al 1954 quando, a conclusione dell’anno mariano e in occasione del Centenario della promulgazione del dogma dell’Immacolata Concezione, la popolazione civitavecchiese volle innalzare questa splendida immagine marmorea della Vergine Maria a protezione della città e del suo porto.
Quindi martedì scorso, com’è ormai tradizione, si è rinnovato il devoto pellegrinaggio in onore della Vergine, che partendo dalla Cattedrale è giunto sotto la statua, ed in tanti si sono ritrovati uniti in questo immancabile omaggio floreale, deposto sulla statua come sempre dai Vigili del Fuoco della caserma ‘Bonifazi’.
Tantissimi i gruppi diocesani presenti che insieme ai fedeli hanno dato vita ad una processione alla quale hanno preso parte anche il sindaco ed altre autorità civili e militari.
Giunti ai ‘piedi di Maria’ si sono raccolti attorno al Vescovo che, dopo la proclamazione del brano del Vangelo dell’Annunciazione, ha tenuto una breve riflessione. Ci ritroviamo ‘ ha detto Mons. Chenis ‘ da oltre 50 anni per rendere omaggio alla Vergine Immacolata e oggi, in questo tempo caratterizzato da una stringente crisi economica che interessa tante nostre famiglie e tanti nostri giovani, è quanto mai doveroso rivolgersi a Colei che, preservata, fin dal seno materno da ogni macchia di peccato, è destinata al ‘ruolo’ di Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre dell’umanità, per implorarla di guardare tutti i suoi figli, soprattutto i bisognosi, i sofferenti ed i bambini. È Maria – ha proseguito il Vescovo ‘ che ci insegna l’adesione coerente e totale a Dio che diventa pazienza, perdono, tolleranza e mediazione.
Al termine, il vescovo ha impartito la solenne benedizione sui presenti in particolare sui tanti bambini accorsi per il dono del fiore a Maria.