Chi è il mio prossimo?


La cronaca degli ultimi giorni ci ha posto davanti a ripugnanti episodi di violenza gratuita, fine a se stessa. Si rimane esterrefatti ad ascoltare la giustificazione per aver picchiato e bruciato un barbone addotta dal gruppetto di ragazzini-banditi di Nettuno: «Cercavamo un gesto eclatante, una emozione forte». Si uccide, si violenta, si rapina il prossimo inseguendo disperatamente un’emozione forte, mentre velenose e striscianti tentazioni razziste cominciano a ottenebrare la coscienza impaurita di larghi strati del popolo italiano. Anche il nostro territorio di Tarquinia, già dimora di una crescente comunità di stranieri, è stato recentemente investito dal problema dell’immigrazione per il paventato arrivo di un gruppo di rom dalla Capitale mentre a Civitavecchia un senegalese è stato barbaramente assassinato.