«Camminare, vigilare e rivestirsi di Cristo»

La visita pastorale del vescovo Marrucci alla Parrocchia del Duomo di Tarquinia

«Sono molto felice, perché mi avete fatto tornare con la mente e con lo spirito ai tempi in cui ero parroco»: sta forse tutto in queste parole il significato più bello e più vero della visita pastorale che il vescovo Luigi Marrucci ha compiuto nella Parrocchia dei Santi Margherita e Martino di Tarquinia, dal 30 novembre al 5 dicembre scorsi, prima tappa della impegnativa missione che lo porterà, padre e fratello nella fede, in mezzo alle comunità della nostra Chiesa particolare. Semplicità e cordialità hanno infatti segnato i momenti condivisi con le tante realtà della parrocchia – dal gruppo Scout FSE all’equipe che prepara i giovani al matrimonio, dal comitato di San Martino ai ragazzi del catechismo, sino all’incontro con i malati – durante i quali l’ascolto reciproco, la condivisione delle diverse esperienze pastorali e dei vari carismi ha fatto respirare un clima familiare ed autentico, di cristiana comunione.
Compendio ed espressione di ciò è stata, naturalmente, la liturgia eucaristica domenicale presieduta da Marrucci e concelebrata dal parroco, monsignor Rinaldo Copponi e dal vice parroco don Paulo Sergio Josè Rodrigues col vasto concorso del popolo di Dio che ha gremito il Duomo. Tra le mani del Vescovo, mentre fa ingresso nella navata, viene offerta ed accolta la Parola di Dio, significata nel pregevole Evangeliario che egli dona alla Parrocchia ed intronizza nel presbiterio; presentando la visita pastorale egli aveva proposto «un serio rinnovamento spirituale per la nostra esistenza, una scrupolosa riflessione sulla dimensione spirituale della nostra vita, su ciò che siamo, viviamo e operiamo». Ebbene, una simile riflessione non può che nascere da una quotidiana frequentazione dell’annuncio della salvezza, dall’Evangelo che la parrocchia deve custodire, soprattutto fare proprio in ogni sua attività e proclamare in mezzo alla città e alla comunità degli uomini. Lo ricorda, salutando il Vescovo, anche monsignor Copponi: «Questa visita pastorale ci sprona a collocare Gesù, parola ed eucaristia, al centro di tutto ciò che facciamo insieme, come parrocchia. E l’Evangeliario insieme alla presenza tra noi del Vescovo è un regalo prezioso, perché ci ricorda che non dobbiamo cercare altrove motivazioni per la nostra opera: l’unico, credibile programma di vita è racchiuso in queste pagine, nel Vangelo».
L’omelia del Vescovo si fa eco della liturgia della Parola, che nella prima domenica di Avvento, all’esordio dell’anno liturgico, già indirizza lo sguardo ai tempi ultimi, facendo assaporare il “già e non ancora” che è dimensione e tempo della fede, facendo scorgere il disegno che Dio, Colui che sempre viene, rivela silenziosamente in ogni giorno. «Dalla Scrittura di oggi – ha detto il vescovo nell’omelia – vorrei sottolineare e consegnarvi tre verbi particolarmente adatti ad indicarci lo stile di questo cammino nel tempo della liturgia ed anche del cammino che, come parrocchia, sono tra voi per incoraggiare ed accompagnare. Il primo verbo è, appunto, camminare. La vita cristiana non è mai statica, è sempre in cammino, un costante mettersi in gioco, andando avanti con fiducia nel Signore. È un cammino in salita verso la meta che ci attende, la Gerusalemme del cielo dove è racchiusa la promessa della nostra salvezza, e per questo spesso si fa fatica, anche nella comunità parrocchiale. Ma tutto riesce meglio quando si cammina insieme e specialmente “nella luce del Signore”. Il secondo verbo è vegliare, stare pronti. Il Vangelo di Matteo (24, 37-44) ci ricorda che, se anche non conosciamo l’ora in cui il Signore tornerà, non dobbiamo addormentarci: la vita di fede va sempre tenuta desta e pronta alla testimonianza. Anche la visita pastorale spero aiuti a ridestare il coraggio di essere cristiani, senza paura e soprattutto senza incoerenze o ipocrisie. Il terzo verbo lo indica Paolo ai Romani ed anche a noi (Rm 13, 11-14): risplendere, indossare la armi della luce e rivestirsi di Cristo. Il nostro essere Chiesa deve farci assomigliare di più e meglio al Maestro.
Questi tre verbi segnino la nostra vita in questo nuovo anno liturgico – è stata la conclusione del Vescovo – per poter vivere insieme a Gesù, che viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la speranza del suo regno». (Tiziano Torresi)
 
 
 
 
 
La visita pastorale di mons. Marrucci alla Parrocchia dei Santi Margherita e Martino è iniziata nel pomeriggio di sabato 30 novembre con l’incontro con il Gruppo Scout FSE Tarquinia I°, che in oltre trent’anni ha formato moltissimi ragazzi di Tarquinia ed ancora oggi è molto vivace; è seguita una riunione con l’equipe che si dedica alla preparazione dei nubendi utile a fare il punto sui corsi di preparazione alla vocazione e alla vita matrimoniale. Domenica alle 10 la concelebrazione eucaristica, gioiosamente accompagnata dal canto dei ragazzi durante la quale sono stati raccolti generi di prima necessità per i poveri della parrocchia ed offerte da destinare alle Filippine e alla Sardegna provate dalle alluvioni. Quindi, alle 11.30, Messa presieduta dal parroco mons. Rinaldo Copponi, con la liturgia accompagnata dall’organo e dal coro della parrocchia. Da lunedì a mercoledì un susseguirsi di incontri: con il gruppo dei catechisti ed i ragazzi che si preparano alla prima comunione e alla cresima, con la Caritas – che ogni settimana sostiene con aiuti decine di famiglie – e con l’Azione cattolica parrocchiale. Martedì 3 visita a San Martino, con l’Eucaristia nell’antica chiesa e l’incontro col Comitato che da qualche anno ha ridato nuova vita al quartiere medievale della città promuovendo tante iniziative e animando l’annuale festa patronale. Infine, mercoledì 4, l’incontro con tutti gli operatori pastorali e, l’indomani, la visita e la Santa comunione ai malati.