“Venite, camminiamo alla luce del Signore”. La lettera di Avvento del vescovo Luigi

Una riflessione sulla Parola di Dio e la proposta alle famiglie di un approfondimento con la lectio divina

 Un percorso di accompagnamento alla Parola di Dio attraverso la lectio divina per le famiglie. È questa la proposta del vescovo Luigi Marrucci contenuta nella lettera pastorale di Avvento “Venite, camminiamo nella luce del Signore” (testo completo) che da oggi è in distribuzione in tutte le comunità parrocchiali. L’iniziativa del pastore si svilupperà a partire da gennaio fino a giugno con incontri nelle due zone pastorali di Civitavecchia e Tarquinia guidati da sacerdoti incaricati.
Il documento, un pamphlet di 30 pagine, è un approfondimento sulla Parola di Dio che – scrive il presule  – «nasce dalla concomitanza di due eventi che hanno caratterizzato l’ultimo anno della vita diocesana»: il 235° anniversario della dedicazione della chiesa Cattedrale con la riflessione sulla «Chiesa come comunità di fede, famiglia e popolo di Dio»; il quinto centenario della Riforma luterana, approfondita dagli operatori pastorali nei diversi momenti del convegno diocesano, occasione per «riscoprire l’unità nella pluralità e fare della diversità una riconciliazione costruita sul desiderio del Verbo di Dio».
«Questi due eventi – scrive il vescovo – hanno fatto nascere o riscoprire il desiderio di mettere o ricollocare la Parola di Dio al centro della vita della Chiesa».
La lettera di monsignor Marrucci si struttura in tre paragrafi.
 
Dio comunica in molti modi
«Molti sono i modi attraverso cui Dio si comunica e comunica con l’umanità: dall’opera della creazione alla Parola pronunciata in forme e mediante persone diverse – patriarchi, giudici, re, profeti – fino alla Parola vivente che è il suo Figlio Gesù». Per il presule «potremmo definire Dio come “Colui che parla ed agisce”, Parola che vuole entrare in comunicazione con gli uomini perché, rivelatosi, questi possano conoscerlo ed amarlo, Parola che compie ciò che dice e salva creando comunione tra lui e le sue creature, per unirle sempre di più tra loro: da Parola, azione-creatrice e salvatrice a Parola lievito-di-fraternità».
La Parola, spiega poi il presule, che nel corso della rivelazione Dio dona al suo popolo, «viene prima trasmessa oralmente “trasmissione viva compiuta nello Spirito Santo” (CCC 78), per trovare poi la sua collocazione nella Sacra Scrittura “Parola di Dio messa per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo” e consegnata alla Chiesa, perché “fedelmente conservata, esposta e diffusa” (CCC 81) sia “trasmessa a tutte le generazioni” (cfr DV 8)». «PertantoSacra Scrittura e Sacra Tradizione costituiscono il “deposito della fede” che mediante gli Apostoli “è stato affidato alla totalità della Chiesa”».
 
La Chiesa custode della Bibbia
In questo secondo paragrafo, monsignor Marrucci prima illustra schematicamente come si compone la Bibbia, i libri che la compongono, spiegandone l’evoluzione e il significato. Successivamente afferma che «la Chiesa, che venera le divine Scritture come venera il Corpo stesso del Signore, è chiamata a “custodire” e ad “incarnare” nel tempo la Parola di Dio, Parola per tutti e per sempre ma bisognosa di renderla viva in ogni epoca storica, perché la grazia che da essa sgorga possa raggiungere tutti i popoli».
Allo stesso tempo, il pastore ammonisce che «se la Chiesa custodisce e, nel tempo, fa progredire la Parola, Dio però ne è l’autore e solo lui rimane l’ispiratore degli autori umani che, grazie all’azione dello Spirito Santo, scrivono i Libri Sacri, che insegnano la verità».
«La Parola di Dio – spiega poi il pastore – sostiene e dà vigore alla Chiesa ed è per i suoi figli saldezza di fede, nutrimento di vita, sorgente di spiritualità; perciò è necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura. Dallo studio e dal costante approfondimento della Sacra Scrittura trae alimento il cammino spirituale di ogni battezzato e trova grande beneficio il ministero della parola per i presbiteri, per i catechisti e per i responsabili dei gruppi ecclesiali. Questo è fondamentale per un vero discepolato».
 
Conoscere la Bibbia per pregare con la Bibbia
Per il vescovo Marrucci «la Bibbia è la “lettera di amore di Dio all’umanità”, l’unico libro che non solo racconta ai lettori una storia, ma li invita ad essere parte della stessa storia di Dio». Per questo, spiega «leggerla, meditarla è prima di tutto incontrare e conoscere Gesù, a cui ci si avvicina per fede; occorre però lasciar agire lo Spirito Santo “che perfeziona la fede per mezzo dei suoi doni”; è lui, il Maestro di vita interiore e l’artefice di Gesù in ogni volto umano».
La Chiesa e i cristiani nascono e crescono grazie alla Parola di Dio e ai Sacramenti. Sono i due poli inseparabili della Chiesa che si raduna in assemblea. «Solo nell’unità di Parola e Sacramento – si legge –  comunichiamo con Colui che ne è la sorgente. Mangiare la Parola è inseparabile dal mangiare il pane dell’Eucaristia, anzi l’Eucaristia è “parola misticamente spezzata”».
«La Parola di Dio, ascoltata con il cuore e meditata quotidianamente, è come uno “specchio” in cui ciascuno può scorgere la propria immagine e la propria storia; ma non bisogna fuggire dal “guardare dentro”, da sondare la coscienza».               Un ambito privilegiato per l’ascolto orante della Parola è quello costituito dalla pratica della “lectio divina”, sempre raccomandata per tenere vivo il contatto con Dio ed avere il gusto delle realtà divine. Da qui la proposta di monsignor Marrucci rivolta alle famiglie «metodo per accostarci alla Parola, approfondirla, nutrirci fino a farla diventare vita della nostra vita».
 
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