«Un viaggio insieme nel Vangelo delle genti». La conclusione della Settimana di preghiera per l’unità

Si è conclusa con un'ampia partecipazione di tutte le Chiese di Civitavecchia e Tarquinia

«Abbiamo fatto un viaggio insieme: un viaggio come Luca presenta il suo “Vangelo delle genti”, che approfondisce il mistero salvifico nella visuale dell’intera storia della salvezza e della destinazione universale della buona novella. La meta del viaggio è la Pasqua di passione-morte-risurrezione». Così il vescovo Luigi Marrucci (il testo completo) ha salutato i partecipanti alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si è conclusa il 25 gennaio nella Cattedrala di Civitavecchia.
«Il clima di amicizia e gioia è quello che caratterizza le nostre serate insieme. Una fraternità vissuta nella preghiera e nella condivisione». Così Felice Mari, responsabile dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, descrive con soddisfazione gli incontri che dal 18 al 25 gennaio hanno scandito la vita delle quattro Chiese di Civitavecchia con momenti di preghiera vissuti ogni sera nei diversi luoghi di culto animati da pastori, sacerdoti e laici dei movimenti ecclesiali.
Un coro ecumenico, con rappresentanti di tutte le confessioni, ha animato i diversi momenti di preghiera ed è stato la novità di quest’anno. «Un’iniziativa – spiega Mari – che ci siamo proposti di continuare anche nel corso dell’anno, proponendo canti delle diverse tradizioni».
«Dopo quasi venti anni di cammino – continua il referente per l’ecumenismo – abbiamo capito quale sia il significato più vero del dialogo ecumenico: come dice papa Francesco, l’ecumenismo non è un campo di conquista, ma si fa camminando insieme l’uno accanto all’altro, nel reciproco rispetto e nella parresia».
Il testo di riferimento di quest’anno è stato individuato dalle Chiese dell’Indonesia con la frase “Cercate di essere veramente giusti” (Deuteronomio 16, 18-20). Per le celebrazioni non sono stati scelti simboli, ma tutti sono hanno potuto scrivere su un biglietto una intenzione di preghiera da depositare ai piedi dell’altare. Alla fine ognuno ha potuto prendere e portare con se uno dei biglietti impegnandosi a pregare per quella intenzione deposta da qualcun’altro, forse anche di un’altra Chiesa, rivolgendosi tutti all’unico Padre.