«Tutti là siamo nati»: il futuro dell’Oriente cristiano


Si conclude oggi l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente
«Tutti là siamo nati»: il futuro dell’Oriente cristiano
 
di Tiziano Torresi
 Si conclude oggi in San Pietro l’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. L’assise, inaugurata lo scorso 10 ottobre, ha avuto caratteri davvero singolari e si segnala sin da ora come un autentico momento di grazia per la storia recente della Chiesa cattolica. Basti pensare che per la prima volta la discussione delle diverse sessioni si è svolta anche in lingua araba, che i Patriarchi e i vescovi delle Chiese orientali sono stati i protagonisti non più come una minoranza, che mai prima d’ora il Sinodo aveva avuto un volto così ecumenico. E non poteva che essere speciale un Sinodo dedicato a quella Terra che è stata la culla delle grandi civiltà spirituali, che ha conosciuto i passi del Cristo e da secoli è purtroppo il crocevia di tensioni, di conflitti e travagli politici e religiosi. La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza questo l’ampio tema oggetto della discussione sin dalla formulazione dei lineamenta: la ricerca della comunione tra le molte Chiese cristiane, segnate da una grande varietà di tradizioni strettamente legata alla necessità di un pacifico e condiviso sviluppo delle comunità nell’alveo delle società islamiche. Un rafforzamento della comunione, all’interno della Chiesa, deve diventare ragione di un rafforzamento della capacità di testimonianza della propria fede sia nella regione mediorientale che nei confronti del mondo intero. Proprio una tale molteplicità di espressioni ecclesiali appare sorprendente ai nostri occhi.