Secondo appuntamento del Convegno ecclesiale diocesano: il 5 novembre i laboratori pastorali

Appuntamento alle 16.30 in Cattedrale, per la zona di Civitavecchia, e a Maria S.ma Stella del Mare, per Tarquinia

Saranno cinque i laboratori pastorali, dieci gruppi di lavoro, con delegati in rappresentanza di tutte le comunità parrocchiali, quelli che sabato 5 novembre si riuniranno per il terzo momento del convegno ecclesiale diocesano. L’appuntamento è alle ore 16.30, nella Cattedrale per la zona pastorale di Civitavecchia, e nella parrocchia Maria SS.ma Stella del Mare per la zona di Tarquinia.
“Chiesa sinodale e missionaria: dopo Firenze per una pastorale rinnovata” è il titolo dell’incontro che è stato approfondito nella relazione del vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei, durante l’assemblea plenaria che si è svolta lo scorso 6 ottobre e che questa settimana vedrà due momenti di confronto: prima nella giornata di ritiro del clero, in programma il 27 ottobre presso le Suore della Carità a Civitavecchia, e successivamente nell’incontro dei laboratori pastorali.
Un evento ecclesiale strutturato in modo da consentire la massima partecipazione e che, per il vescovo Luigi Marrucci, «manifesta la comune espressione di fede e di fraternità: si sta insieme perché “è bello ed è dolce che i fratelli vivano insieme” (Sal 133,1); si sta insieme per pregare, per ascoltare, per riflettere, per poi prendere insieme delle indicazioni che ci accompagnino nel ministero. Tutto questo per generare unità, non per insignificante uniformità».
Il segretario della Cei, nella sua relazione (leggi il testo completo), ha definito la sinodalità della Chiesa come una comunità di battezzati che guarda a Cristo perché «solo lui può aiutarla a rompere gli schemi», a superare la «ritualità da teatranti» e a saper individuare «quello a cui ci ha chiamati». Quella prospettata dal Pontefice alla Chiesa italiana, per Galantino è una «tensione missionaria» verso ogni uomo e realtà in cui è inserito, con l’opzione preferenziale per i poveri. «Il prossimo – ha detto il presule – non possiamo sceglierlo noi: la Chiesa deve mantenersi aperta e andare verso luoghi e situazioni che il Signore vuole raggiungere, soprattutto i più periferici, i più lontani, i più compromessi. Dobbiamo immergerci in questa chiamata con passione e coraggio». Una missione che non può esistere senza la sinodalità. «Il carattere nativo della comunità di battezzati – ha spiegato -, nasce dal dialogo e dall’incontro, è ascolto e disponibilità verso l’altro, è la capacità di far emergere il meglio di ognuno».
Su queste indicazioni, sotto la guida di alcuni animatori degli uffici pastorali della diocesi, il 5 novembre si riuniranno i laboratori in ognuno dei quali ci sarà un rappresentante per ogni parrocchia.
«Un’occasione – spiega don Federico Boccacci, vicario episcopale per la pastorale – per rileggere le indicazioni e le suggestioni offerte da monsignor Galantino alla luce del trinomio ecclesiale “catechesi-liturgia-carità” e con un’attenzione particolare alla famiglie e ai giovani». «Nel camminare insieme – spiega don Boccacci -, nella comunione e nella corresponsabilità, la Chiesa locale dà ordinarietà pastorale all’eucaristia. E il segno più bello, forte e vero della celebrazione eucaristica dentro le nostre chiese è proprio la testimonianza di una Chiesa che cammina insieme, andando incontro all’umanità, capace di manifestare l’amore fraterno e l’attenzione misericordiosa ai più bisognosi».
“La comunità ecclesiale soggetto di evangelizzazione” è l’ambito che vedrà protagonisti i catechisti; “Pedagogia dell’incontro e promozione umana” lo spazio di discussione per gli animatori della carità; “La liturgia: spazio di santità ospitale e sorgente della Chiesa in uscita” il gruppo di studio per le corali, i lettori e i ministranti; “La famiglia: dalle sue fragilità e ferite una provocazione pastorale” dedicato a quanti sono impegnati nella pastorale delle famiglie; “Dal nomadismo associazionistico alla comunione ecclesiale” il laboratorio che vedrà protagonisti gli animatori di pastorale giovanile.