Santuario diocesano Madonna delle Grazie di Allumiere. «Nel mese mariano rifiorisce la speranza»

«Una mamma aiuta i figli a crescere e vuole che crescano bene; per questo li educa a non cedere alla pigrizia – che deriva anche da un certo benessere -, a non adagiarsi in una vita comoda che si accontenta di avere solo delle cose. La mamma ha cura dei figli perché crescano sempre di più, crescano forti, capaci di prendersi responsabilità, di impegnarsi nella vita, di tendere a grandi ideali».
Così papa Francesco, il 4 maggio 2013, pochi giorni dopo la sua elezione a Pontefice, ha spiegato l’importanza della preghiera alla Madonna e del mese a lei dedicato.
Maggio è un mese amato e giunge gradito per diversi aspetti. Nel nostro emisfero la primavera avanza con tante e colorate fioriture; il clima è favorevole alle passeggiate e alle escursioni.
Per la liturgia, maggio appartiene sempre al Tempo di Pasqua, il tempo dell’«alleluia», dello svelarsi del mistero di Cristo nella luce della Risurrezione e della fede pasquale; ed è il tempo dell’attesa dello Spirito Santo, che scese con potenza sulla Chiesa nascente a Pentecoste. A entrambi questi contesti, quello “naturale” e quello liturgico, si intona bene la tradizione della Chiesa di dedicare il mese di maggio alla Vergine Maria.
Ella, in effetti, è il fiore più bello sbocciato dalla creazione, la “rosa” apparsa nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova primavera.
Ed è al tempo stesso protagonista, umile e discreta, dei primi passi della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spirituale, perché la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito.
Maria infatti ha osservato per prima e pienamente la parola del suo Figlio, dimostrando così di amarlo non solo come madre, ma prima ancora come ancella umile e obbediente; per questo Dio Padre l’ha amata e in Lei ha preso dimora la Santissima Trinità. E inoltre, là dove Gesù promette ai suoi amici che lo Spirito Santo li assisterà aiutandoli a ricordare ogni sua parola e a comprenderla profondamente (cfr Gv 14,26), come non pensare a Maria, che nel suo cuore, tempio dello Spirito, meditava e interpretava fedelmente tutto ciò che il suo Figlio diceva e faceva?
In questo modo, già prima e soprattutto dopo la Pasqua, la Madre di Gesù è diventata anche la Madre e il modello della Chiesa.
E perché non ricordare il sommo Poeta italiano, quand’egli fa esclamare a San Bernardo: «Nel ventre tuo si riaccese l’Amore / per lo cui caldo ne l’eterna pace / così è germinato questo Fiore» (Dante Alighieri, La Divina Commedia, “Paradiso”, XXXIII, 7-9).
«Tutta l’esistenza di Maria è un inno alla vita, un inno di amore alla vita , ecco il senso profondo della nostra vita, l’amore» ci ricorda ancora Papa Francesco ricordandoci come la Madonna «ci custodisce proprio come una mamma».
In questo mese di maggio, chiediamo a Lei, madre delle madri e madre nostra di vivere la nostra vita con quei grandi ideali per cui il nostro cuore è stato fatto; di amare la nostra vita e di rispettarla, poiché solamente così potremmo dirci, nonostante i nostri limiti, autentici discepoli del Suo Figlio.
 
Don Vincenzo Dainotti
Rettore Santuario Diocesano “Madonna delle Grazie”