“L’anno mariano, occasione di grazia”.

Il 2015 della diocesi dedicato alla Vergine. Le iniziative dal 25 marzo al 7 dicembre

Nella solennità dell’Annunciazione, il prossimo 25 marzo, la nostra Diocesi aprirà ufficialmente il suo Anno Mariano con entusiasmo, gioia e la felicità nell’anima perché la Madonna è dentro il nostro cuore e nelle nostre vene. Un anno che stiamo iniziando in cui vorremmo far di tutto per onorarla nel migliore dei modi, per lodarla, per glorificarla.
«Il Culto a Maria è intrinseco al culto cristiano, è voluto da Dio perché in Lei operò grandi cose, l’amò per sé e per noi, l’ha donata a sé e a noi» ci ricorda il beato Paolo VI nell’esortazione apostolica Marialis Cultus.
Uno dei problemi attuali per i cristiani, è lo sforzo di conciliare la vita spirituale con la presenza in mezzo al mondo. Ciò si esprime con la difficoltà di sentire la vocazione alla santità, che si crede impossibile da realizzare al di fuori della vita religiosa o senza vivere in un ambiente “protetto”.
Il vescovo Luigi Marrucci, nella lettera di Avvento e Natale, in cui proclama l’anno dedicato a Maria, ci dice: «Siamo chiamati a fare un grande sforzo per irrobustire l’esperienza di Dio, la conoscenza della Parola e la vita ecclesiale. L’Anno Mariano è occasione di grazia per rivisitare il nostro vissuto e illuminarlo dalla presenza di Maria, Madre della Chiesa, e lasciarci accompagnare da Lei per incontrare il Signore della vita».
Ci sono tanti modi per fare questo: si può cantarla, si può andarla a visitare nei santuari, si possono portare i fiori ai suoi altari. E per questo Lei abbraccia tutta l’umanità, non solo i cattolici, ma anche i cristiani non cattolici, quelli delle altre religioni e i non credenti; perché fin dove è arrivata la redenzione di Cristo, arriva la maternità spirituale di Maria.
Una cosa bella, per imitarla, sarebbe di riproporre in noi il suo dono di madre: vedere il nostro rapporto con tutte le persone cambiare radicalmente, perché una madre è sempre pronta a perdonare, a coprire tutto, a sperare tutto. È un amore, quello della madre, molto simile alla carità di Cristo, alla carità di cui parla San Paolo, appunto, che tutto copre, tutto spera, tutto crede. Se noi ci mettiamo in questa linea, siamo pienamente nel Vangelo che domanda di amare e di amarsi.
Allora, vivendo Maria, vivremo il Vangelo come un altro Cristo. E mi sembra che questo potrebbe essere il modo migliore per onorare Maria in questo Anno Mariano.
La Madonna con quel suo “Ecco l’ancella del Signore” è il nostro modello per fare la volontà di Dio; solo se i cristiani capiscono questo, trovano il legame tra la vita spirituale e l’essere immersi nel mondo: la famiglia, la politica, l’arte, le scienze, la cultura. Perché lì loro possono adempiere la volontà di Dio, amando Dio attraverso i prossimi che sono loro vicini.
Il santuario diocesano della Madonna delle Grazie ad Allumiere, in questo anno mariano si aprirà a tutte le parrocchie con momenti di spiritualità, celebrazioni del culto alla Vergine Maria, che hanno l’espressione più alta nell’Eucaristia e nella preghiera del Rosario “compendio di tutto il Vangelo” (MC 42). Il santuario è il luogo per eccellenza della preghiera, anzi affermava Paolo VI che nei santuari può accadere che anche chi non ha mai pregato può sentire salire dal cuore una preghiera che affiora fino alle labbra. I Santuari sono i luoghi che provocano la carità. In essi Dio manifesta la sua misericordia, dona le sue grazie con larghezza e infonde nei nostri cuori il senso vero del bene che possiamo e dobbiamo fare ai nostri fratelli. Nei Santuari si riceve la carità e si è invitati alla carità, in particolare quando si vedono le opere che sono sotto gli occhi di tutti e che vanno avanti soltanto con l’aiuto della divina provvidenza, che si serve di ogni goccia di amore e di bontà per fare grandi cose.
Maria santissima, donna della carità, è l’ispiratrice delle nostre scelte, Lei ha sempre avuto un atteggiamento di umile servizio e di amore disinteressato per chi si trova nel bisogno. Essa ha appena conosciuto dall’angelo lo stato della sua parente Elisabetta e subito si mette in viaggio verso la montagna e raggiunge in fretta una città di Giudea.
Apriamo i nostri cuori alla fiducia, alla speranza, a vivere nella corresponsabilità e nell’unità per essere costruttori di Chiesa, assemblea che nasce e vive nella comunione.
don Vinvenzo Dainotti
rettore Santuario Madonna delle Grazie di Allumiere
 
 
Le indicazioni per l’Anno Mariano
L’Anno Mariano si aprirà il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore. In quel giorno in tutte le Parrocchie si riuniscano le religiose, le associazioni, i movimenti e i gruppi ecclesiali che a quella comunità appartengono e in forma solenne si dia inizio a questa esperienza di vita di fede, che successivamente si articolerà con catechesi, modalità di celebrazioni e gesti concreti di solidarietà.
La conclusione è indicata nella solennità dell’Immacolata Concezione, la cui Eucaristia vigiliare lunedì 7 dicembre 2015 sarà concelebrata con tutto il presbiterio diocesano e con i fedeli che vorranno raggiungere la Chiesa Cattedrale. In questa occasione nessun’altra Eucaristia sarà celebrata in diocesi.
Tutte le comunità sono poi invitate a valorizzare le feste mariane che nel corso dell’anno liturgico sono indicate, insieme ai due mesi mariani: maggio e ottobre.
L’indicazione pastorale è triplice: impostare una catechesi che sia approfondimento della propria fede e per molti fratelli e sorelle costituisca il primo annuncio della fede;
celebrazione del culto alla Vergine Maria che ha la sua espressione più alta nell’Eucaristia e nella preghiera del Rosario “compendio di tutto il Vangelo” (MC 42);
unire sempre gesti concreti di carità nei quali la fede diviene operosa e mediante i quali si rivela la verità dell’incontro con il Signore e la Vergine Santa.
La Parrocchia inoltre è invitata a scegliere una settimana, possibilmente quella in cui si venera il titolo della propria Madonna e vivere quei giorni con particolare intensità, come una “missione mariana”, programmando liberamente e con audacia iniziative di catechesi, di celebrazioni, sempre accompagnate da gesti di carità. Se la Parrocchia lo programma, in quella settimana l’Immagine della Vergine potrebbe essere “pellegrina nella comunità ” sostando presso alcune famiglie o in particolari luoghi della stessa comunità.
La settimana potrebbe essere utilizzata per una catechesi particolareggiata alle famiglie, studiando il modo di raggiungerle e di interessarle, pensando anche alle giovani coppie di sposi e a quei coniugi che vivono la sofferenza della separazione o del divorzio.
L’icona che guida questa attenzione alla famiglia, potrebbe essere “Maria in visita ad Elisabetta”: s’incontrano due famiglie, in particolare due mamme, con due figli, Gesù e Giovanni. In Giovanni ciascuno di noi può vedere sé stesso, esultante all’incontro con il Figlio di Dio.
(dalla lettera di Avvento e Natale del vescovo Luigi Marrucci)