La Chiesa è famiglia

La notte che precederà l’inizio dell’imminente Sinodo ordinario dei vescovi sarà virtualmente illuminata dalle tante famiglie che si uniranno in preghiera con il Papa e i padri sinodali in piazza San Pietro, nelle diocesi, nelle case. Dal 4 al 25 ottobre vescovi e cardinali si confronteranno su questioni che tanto stanno a cuore alle coppie, ai genitori, ai figli di tutto il mondo.
La famiglia oggi presenta numerose e diversificate fragilità e necessita di un accompagnamento concreto e accogliente mediante una pastorale che sappia rinnovarsi alla luce del Vangelo tenendo ben presente la realtà in cui opera. Da questo punto di vista, la metodologia adottata sia dal Sinodo straordinario tenutosi un anno fa che da quello che si sta per celebrare, ha rappresentato un elemento di assoluta novità rispetto a quanto avvenuto in precedenza. Con questi due momenti sinodali la Chiesa sta mostrando l’intenzione di trovare il modo concreto di essere vicina al vissuto dell’umanità.
La famiglia, infatti, non è un concetto astratto; è palestra di relazioni, luogo di incontri, di confronti, ma anche di conflitti e presa di coscienza dei propri limiti e delle proprie incapacità. È ambito in cui, le persone che la abitano, ricercano continuamente l’equilibrio tra amore e imperfezione. È scuola di umanità dove si impara a superare l’autoreferenzialità, l’autosufficienza, l’egocentrismo, l’egoismo che ingombrano il cuore dell’uomo quando qualcosa gli impedisce di sperimentare la ricchezza che proviene dalla complementarietà, dall’incontro e dallo scontro delle differenze, dal legame solido e indissolubile. È il luogo più naturale per accompagnare le nuove generazioni ad abitare il mondo di domani.
Quella dei nostri tempi è una famiglia in veloce trasformazione, disorientata dai messaggi di cui è continuamente oggetto. Dobbiamo educarci a rafforzare o ricostruire i legami familiari “dal basso”, a partire dalle relazioni, riscoprendo innanzi tutto la ricchezza insita nella differenza uomo-donna.
Attendiamo con fede che lo Spirito illumini i partecipanti al Sinodo perché intuiscano una via che sappia far fronte alle nuove sfide con cui l’uomo di oggi quotidianamente si trova a confrontarsi e che riesca a cogliere quegli aspetti positivi che comunque ci riserva questo tempo in cui viviamo la nostra esperienza di Chiesa.
Per questo motivo, sabato 3 ottobre alle ore 21, le famiglie ed i fedeli tutti della diocesi che non avranno modo di recarsi in piazza San Pietro si ritroveranno nella Cattedrale di Civitavecchia per affidare allo Spirito Santo il cammino comune che i vescovi stanno per intraprendere, perché le fragilità della famiglia si trasformino in opportunità di grazia. Chi non potesse partecipare a uno dei momenti comunitari potrà unirsi da casa propria, pregando in famiglia ed accendendo un lume da porre alla finestra per testimoniare il Vangelo del matrimonio e della famiglia.
La sera del 3 ottobre saranno dunque le famiglie ad illuminare il Sinodo.
 
di Maria Raffaela Bagnati e Giuseppe Mancuso