Inquinamento nei porti, sfida per il bene comune nel nome della Laudato Si’

La diocesi aderisce al documento del «Movimento cattolico mondiale per il clima»

La diocesi di Civitavecchia-Tarquinia ha aderito al documento “Clima bene comune di tutti e per tutti” promosso in Italia dalla Focsiv come rappresentante del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima.
 
Il documento è stato presentato in occasione dell’incontro organizzato dalle Nazioni Unite a Londra sulla protezione dell’ambiente marino. L’incontro, che si è svolto dal 14 al 17 maggio, è stato promosso dall’International maritime organization, l’agenzia responsabile della sicurezza nella navigazione e della prevenzione dell’inquinamento marino e atmosferico causato dalle navi.
Dodici fra diocesi e organizzazioni cattoliche collegate ai grandi porti e al trasporto marittimo, hanno fatto la scelta di disinvestire dai combustibili fossili aggiungendosi a decine di altre istituzioni cattoliche – 120 in tutto il mondo – che hanno già aderito alla campagna promossa dal Movimento globale cattolico per il clima.
Per l’Italia il documento è stato sottoscritto, oltre che dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, anche da quelle di Napoli, Savona-Noli e Siracusa. Realtà con importanti scali marittimi per il trasporto merci e passeggeri, dove il disinvestimento contribuirà a proteggere i residenti esposti all’eccesso di mortalità a causa dell’inquinamento atmosferico. L’iniziativa – con il patrocinio del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale – vede anche l’adesione della Chiesa cattolica di Grecia, principale nazione di armatori al mondo; la diocesi di Panama, dove è presente il più grande registro nautico del mondo; la Caritas Filippine, principale paese di provenienza dei lavoratori in mare; la diocesi di Malta, porto nevralgico del Mediterraneo.
«Un segno importante, il primo di una serie di iniziative in vista del prossimo anno pastorale, quando approfondiremo l’enciclica Laudato Si’ nei nostri cammini spirituali» ha spiegato il vescovo Luigi Marrucci.
Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima (GCCM) è una rete internazionale di oltre 800 istituzioni cattoliche e migliaia di persone, che lavorano insieme per implementare la Laudato Si’ e risolvere con urgenza la crisi climatica.
Tra gli obiettivi urgenti del vertice Onu c’è quello di raggiungere un impegno condiviso per la riduzione delle emissioni inquinanti delle navi, considerato che una parte rilevante del commercio internazionale, circa l’80%, avviene via mare. In particolare, i movimenti cattolici chiedendo all’industria dei trasporti marittimi di accelerare la transizione energetica verso le energie rinnovabili.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Copenaghen, in Danimarca, una conferenza promossa dal Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale insieme ad altre organizzazioni cattoliche, dedicata al mare come bene comune. «Da rilevare – spiega Focsiv – che al recente G7 sulla biodiversità tenutosi a Parigi è stata evocata, senza giri di parole, la sesta estinzione di massa della storia: l’ultima fu quella in cui, 66 milioni di anni fa, scomparvero i dinosauri. Secondo gli scienziati di 110 Paesi del mondo, fra gli animali, un insetto su dieci rischia di perire, un mammifero su quattro, il 41% degli anfibi, il 19% dei rettili, il 13% degli uccelli, il 7% dei pesci, il 31% degli squali. Nel regno vegetale, i tassi variano fra il 16 e il 63% per le specie a rischio. Le conifere, come i pini e gli abeti, hanno un tasso di rischio scomparsa dalla Terra del 34%».