Archivi della categoria: News

La celebrazione

«Preti del deserto e della strada»

L’ordinazione sacerdotale di Daniele Verzì

Lunedì 29 giugno il vescovo Luigi Marrucci, amministratore apostolico per la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Civitavecchia per l’ordinazione sacerdotale di Daniele Verzì. Si è trattato di una celebrazione ricca di risvolti e di significati. L’ordinazione del giovane Verzì si è svolta infatti nel giorno del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale del vescovo ed è stato anche il saluto … Continua a leggere «Preti del deserto e della strada» »

La lettera

“Come fratello e padre io vengo”

Il saluto del vescovo Gianrico Ruzza alla diocesi

Carissime sorelle e carissimi fratelli della Chiesa che vive in Civitavecchia e in Tarquinia, con grande gioia ho appreso la notizia della mia nomina a Vostro Vescovo da parte di Papa Francesco e “in fretta” (come Maria verso sua cugina Elisabetta) desidero venire a voi, per pormi al vostro servizio. Con grande affetto il mio pensiero va a S. E. Mons. Luigi Marrucci, che per … Continua a leggere “Come fratello e padre io vengo” »

Monsignor Gianrico Ruzza nominato vescovo di Civitavecchia-Tarquinia

In Cattedrale l'annuncio alla diocesi dato da monsignor Luigi Marrucci

«Il Pastore che il Papa ha nominato per questa Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia è S. E. Mons. Gianrico Ruzza, finora vescovo ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma. Ci prepariamo ad accoglierlo con affetto e lo accompagniamo fin da ora con la nostra preghiera». È stato il vescovo Luigi Marrucci a comunicare la nomina del suo successore alla guida della diocesi. Il presule ha riunito … Continua a leggere Monsignor Gianrico Ruzza nominato vescovo di Civitavecchia-Tarquinia »

«Fraternamente ci congratuliamo per questo fausto giubileo»

La lettera di papa Francesco al vescovo Marrucci in occasione del 50° anniversario di sacerdozio

Al venerato fratello Luigi Marrucci Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia Nella prossima solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo mentre compi felicemente 50 anni della tua ordinazione sacerdotale, fraternamente Noi ci congratuliamo per questo fausto giubileo, facendo memoria del tuo ministero pastorale e del bene compiuto nell’amata diocesi a te affidata, mentre domandiamo a Cristo Buon Pastore abbondanti grazie celesti per l’intercessione della Santissima Madre del Redentore. … Continua a leggere «Fraternamente ci congratuliamo per questo fausto giubileo» »

«Ho servito la Chiesa e l’ho amata fino in fondo»

Nella Messa del Crisma il saluto del vescovo Marrucci

«Quella di oggi è l’ultima celebrazione con voi». Con un annuncio inaspettato, dato con la serenità e lo spirito di condivisione che ha sempre caratterizzato la sua esperienza alla guida della diocesi, il vescovo Luigi Marrucci ha comunicato ai presbiteri durante la Messa crismale che «mi corre voce che potrebbe essere vicina la nomina del mio successore». Per questo, la celebrazione dello scorso 28 maggio … Continua a leggere «Ho servito la Chiesa e l’ho amata fino in fondo» »

Cari confratelli nell’unico sacerdozio di Cristo,
dopo l’Omelia della Messa Crismale, al termine del mio servizio ministeriale nel governo della Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia che il Vescovo emerito di Roma Benedetto XVI, mi aveva affidato il 25 novembre 2010 e che ringrazio per la stima e la fiducia accordatemi, sento il bisogno di esprimere a voi tutti alcuni sentimenti del mio animo.
Innanzitutto la mia gratitudine: ho trovato in ciascuno di voi accoglienza, affetto, sincera collaborazione; grazie per l’esempio che mi avete dato, grazie per la disponibilità sempre mostrata di fronte a qualunque richiesta, compreso il trasferimento da una Parrocchia ad un’altra, grazie per la collaborazione nel portare avanti gli impegni e i progetti diocesani, grazie per l’affetto con cui mi avete accolto ogni volta che venivo nella vostra comunità.
Chiedo perdono per tutte le mie negligenze, per il mio carattere toscano, per non aver saputo intuire alcune vostre aspirazioni; posso affermare, con sincerità, che vi ho voluto bene.
Di fronte a certe situazioni che si sono create, ho dovuto usare fermezza e ringrazio quanti con me si sono assunti la responsabilità delle decisioni adottate.
Di fronte ad accuse o lamentele di fedeli indirizzate a me o ai Dicasteri romani, vi ho sempre difeso e giustificato; avrei gradito che i sacerdoti, accolti benevolmente in questa Chiesa ma non generati per essa, che hanno scritto contro di me avessero avuto altrettanta franchezza nel parlarne insieme, usando più carità, “la quale copre una moltitudine di peccati”(1 Pt 4,8).
Con l’apostolo Paolo ripeto a ciascuno di voi: “Ricordati di ravvivare il dono di Dio in te” (2 Tm 1,6). Viviamo tempi non facili per quanto ci viene propinato dai mezzi di comunicazione, per cui è facile isolarsi e poi lasciarsi prendere da surrogati di falsa felicità. La nostra condizione di uomini celibi può favorire questa situazione.
L’isolamento è ripiegamento su di sé, è star bene da soli e quindi non sentire il bisogno di vivere la fraternità, non avvertire il bisogno del confronto e della condivisione.
L’isolamento è all’origine di molti problemi d’immaturità nella storia di tante persone, sacerdoti compresi, e la nostra cultura egoista e relativista, smorza il desiderio, l’impegno, la mortificazione e da spazio al piacere e al consumo del piacere.
San Massimo il Confessore definisce il narcisismo “padre di ogni male”, da cui nascono pensieri passionali e folli: per cui “l’immagine vale più dell’essere, l’io più del noi, il mostrarsi più che il concentrarsi, il parlare più che ascoltare, il prendere più del donare, la ricchezza più della saggezza, la notorietà più della dignità, il fare più del sentire, la quantità più della qualità”.
Il 4 settembre 2017, Papa Francesco incontrò i giovani della comunità Shalom e disse loro che l’apparire è come il “truccarsi dell’anima”, è la “malattia dello specchio” che va rotto.
E aggiunse: “se proprio volete guardarvi allo specchio, guardatevi per ridere di voi stessi”.
Penso valga non solo per i giovani, ma per tutti, anche per noi sacerdoti.
La vita sacerdotale è “esistenza protesa verso la gioia”: se manca, è perché è venuto meno il fervore che deve accompagnare la nostra “esistenza-donata”; se in noi prende spazio la negligenza è venuta meno la “speranza” e la nostra evangelizzazione è “partorire vento” (Is 26,18).
San Paolo VI nell’Evangelii Nuntiandi  e Papa Francesco nella Evangelii Gaudium ci ricordano che la “gioia del Vangelo nessuno potrà mai toglierci” (cfr. Gv 16,22) ma occorre fare attenzione alla “desertificazione spirituale”  in cui potremmo cadere, anche noi presbiteri, in una vita senza o lontana da Dio.
L’esperienza del “deserto”, che ci aiuta a riscoprire il valore di ciò che è essenziale per vivere, richiede la presenza di persone amiche che vivano di fede e tengano viva la speranza per raggiungere la Terra di Dio: “persone-anfore per dare da bere a chi ha sete” (cfr. EG 84-86).
Bisogna “dimorare nel deserto” per innamorarsi di Gesù e dei fratelli.
Il prete è “l’uomo del deserto” che cerca l’acqua della fraternità, l’acqua della gioia, della stima, del perdono.
“Vigilate su voi stessi”, ciascuno è portinaio del suo cuore; vegliate sulla porta di accesso alla vostra interiorità. Lasciatevi guidare da un padre spirituale: non si è capaci di accompagnare gli altri se non si è accompagnati noi stessi. Nella vita spirituale non esiste “autogestione”: sarebbe fallimentare. Occorre una vita spirituale robusta e densa.
Lasciarsi aiutare nel cammino di vita spirituale e non essere maestri di se stessi, è dono di umiltà, che lo Spirito Santo regala ai semplici.
Ma il dono va chiesto nella preghiera intima, personale con il Signore.
Il prete uscito dal Concilio Vaticano II non è soltanto “l’uomo del sacro”, come lo configurava il Tridentino, ma è “il pastore della comunità”. E’ il pastore, è l’uomo di tutti.
Non chiudetevi negli spazi angusti di persone, di famiglie, di gruppi di cui poi diventate ostaggi.
Il chiudersi vuol dire separarsi. Siate “preti di vicinanza” a tutti.
Questo aspetto della vita sacerdotale si conquista nello stare accanto alla comunità, non come padroni, ma come servi, senza orari, senza essere funzionari, non delegando tutto a laici, ma con essi condividere progettazione e realizzazione del ministero.
Nasce così l’altra figura di prete: “uomo della strada” per camminare insieme.
Sono alcuni pensieri che hanno guidato i lunghi anni del mio sacerdozio e che vi lascio con semplicità. E, se possono essere utili a qualcuno, benedico il Signore.
Con la stima e l’affetto di sempre, invoco per tutti la benedizione del Signore,
                       + don Luigi, vescovo
Civitavecchia, 28 maggio 2020

Nuove disposizioni del vescovo dopo il DPCM del 26 aprile. Contributo per le opere di carità

Cari amici nel sacerdozio ministeriale e battesimale, ho atteso fino ad oggi per potervi rimettere nuove disposizioni riguardanti il nostro comportamento di cittadini e di cristiani per il mese di maggio che sta per iniziare. Purtroppo il DPCM di domenica 26 aprile u.s. insiste nel vietare ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; nel sospendere manifestazioni organizzate, eventi e spettacoli di … Continua a leggere Nuove disposizioni del vescovo dopo il DPCM del 26 aprile. Contributo per le opere di carità »

«Una nuova primavera della storia»: intervista al vescovo Luigi

«Un tempo particolare e inaspettato dove l’umanità è invitata a fare verità nella propria esistenza». Così il vescovo Luigi Marrucci descrive il tempo dell’emergenza sanitaria che da due mesi ha sconvolto le esistenze di molti e ha costretto la Chiesa a sospendere le attività pastorali. Il presule ha incontrato la stampa alla vigilia di Pasqua. Riportiamo alcune delle domande che gli sono state rivolte. Come … Continua a leggere «Una nuova primavera della storia»: intervista al vescovo Luigi »

La Pasqua di Gesù ci ricorda ancora che Dio non ci ha abbandonati

Lettera del vescovo Luigi Marrucci in occasione della solennità di Pasqua

Cari amici nel sacerdozio ministeriale e battesimale, il Martirologio Romano – il libro liturgico che accompagna le feste religiose – annuncia così quella di Pasqua: “in questo giorno, che il Signore ha fatto, solennità delle solennità e nostra Pasqua: Risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo secondo la carne”. E’ questo il messaggio augurale alla mia Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia e a tutta la comunità civile e militare … Continua a leggere La Pasqua di Gesù ci ricorda ancora che Dio non ci ha abbandonati »

Decreto del vescovo con le disposizioni per la Settimana Santa e per il mese di aprile

Continua la sospensione delle attività pastorali e delle celebrazioni liturgiche a porte aperte. Rimandate le feste patronali.

Cari amici nel sacerdozio ministeriale e battesimale, siamo alle porte del più importante Tempo Liturgico dell’Anno della Chiesa e tutti desideriamo sapere come comportarci. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 19 e 25 marzo u.s. ha emanato il due Decreti in tempo di Covid-19 proponendo indicazioni generali e suggerimenti che la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha fatto … Continua a leggere Decreto del vescovo con le disposizioni per la Settimana Santa e per il mese di aprile »