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Agenda pastorale 2020-2021

Disponibile online la nuova edizione dell'agenda con l'annuario della Chiesa diocesana

«Il nostro cammino riprende da dove lo abbiamo interrotto al termine dello scorso anno pastorale». Inizia così l’introduzione del vescovo Gianrico Ruzza all’Agenda pastorale diocesana per il nuovo anno, presentata il 1° ottobre nel corso dell’Assemblea ecclesiale.

Il volume, giunto all’ottava edizione, nel tradizionale formato degli anni precedenti, nella parte finale si compone di una sezione dedicata all’annuario delle parrocchie, del clero, degli istituti religiosi e degli uffici di Curia. Novità di quest’anno sono la presenza delle scuole cattoliche, degli insegnanti di religione e l’indicazione dei progetti di carità diocesani (scarica la versione online in pdf)
«Dopo aver celebrato intensamente l’Anno eucaristico sotto la sapiente guida del caro don Luigi Marrucci, che è stato Pastore nella nostra Chiesa per oltre nove anni, ora iniziamo un nuovo anno pastorale leggendo e meditando l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco».
«L’Eucarestia – spiega il presule – ha sempre un valore cosmico: è celebrata sull’altare del mondo, è immersa nella vita del mondo, è offerta per la liberazione del mondo. Ogni celebrazione della Santa Messa ci chiede di sentirci parte del creato donatoci da Dio. Il tempo che viviamo deve condurci a riflettere sul dovere di “custodia” della creazione, che a noi giunge dalla tradizione spirituale della storia del popolo eletto e dalla meditazione degli scritti neotestamentari».
Per monsignor Ruzza questo impegno è strettamente congiunto con la vita spirituale e – quindi – con l’Eucarestia che ne è il vertice. «Dobbiamo avere coscienza della responsabilità che il Signore ci ha affidato donandoci il creato: ci è stato dato non per il godimento dei nostri interessi, ma affinché ne siamo custodi attenti e premurosi, nel rispetto del disegno della creazione».
Da questo, l’invito del vescovo a inserire nei cammini di catechesi l’impegno di tutti i credenti «a custodire il creato, i doni della natura ricevuti dal Signore, le bellezze della terra che ci sono state affidate». «L’invito di Papa Francesco a vivere la dimensione dell’ecologia integrale – scrive – è un forte richiamo a considerare il ruolo della persona umana al centro del creato, nella linea della perenne tradizione del pensiero cristiano, originato dall’insegnamento delle Sacre Scritture».
«La nostra Diocesi, nelle sue molteplici ricchezze – che sto imparando ad amare sempre di più – e per la sua peculiarità ci offre indicazioni preziose per la vita sociale. Siamo una diocesi di mare e di terra: le bellezze del mare lambite dalle nostre coste e la fioritura delle nostre terre; la forza superba delle nostre colline e la tradizione dei nostri paesi: tutto questo descrive una diocesi che desidera essere immersa nella vita del suo popolo e che intende accompagnare il lavoro ed il fervore della sua gente».