«Ascoltate con l’orecchio del cuore» è il tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che la Chiesa celebrerà domenica 29 maggio, ricorrenza dell’Ascensione del Signore. Per riflettere sul messaggio di papa Francesco, nell’ambito del cammino sinodale della diocesi, lo scorso 18 maggio il vescovo Gianrico Ruzza ha incontrato i giornalisti e gli operatori della comunicazione che operano nelle diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina.
L’iniziativa, promossa dagli uffici per la Comunicazioni sociali e dalle equipe sinodali delle due diocesi, ha visto la partecipazione di diciotto giornalisti in rappresentanza delle redazioni del Messaggero, La Provincia e Civonline, Trc Giornale, Terzo Binario, Il Faro, Terre e Missione, TV2000, L’Ortica, Etruria News e diversi portali di Fiumicino e Cerveteri.
«Aiutateci a comunicare meglio per essere accanto alle persone» è l’invito che è stato fatto ai presenti per condividere anche con il mondo dell’informazione il percorso del Sinodo. Ne è nato un confronto su come la Chiesa locale venga percepita dai mezzi di comunicazione, sulla presenza nel dibattito pubblico, sulla comprensibilità del linguaggio e sul coinvolgimento nelle iniziative che propone.
Ne è emerso un quadro complesso, di una comunità attratta dal messaggio di «impressionante attualità» proposto da papa Francesco, guidata «dall’entusiasmo e l’empatia» del vescovo Ruzza, che è «punto di riferimento per i problemi sociali», che conosce i territori perché «radicata nel tessuto sociale», che sa proporre i suoi messaggi padroneggiando i nuovi strumenti. Una Chiesa che «ha smesso di essere un fortino chiuso ai giornalisti» e che fa sentire la sua voce sui temi che riguardano l’ambiente, il lavoro e il bene comune.
Allo stesso tempo, però, si incorre nel rischio di «autoreferenzialità», di parlare «un linguaggio per addetti ai lavori», di «non far emergere appieno la ricchezza delle comunità parrocchiali». Una Chiesa che «non sa parlare ai giovani» e che stenta ancora a vedere la stampa come uno «strumento culturale».
Il vescovo Ruzza ha ringraziato i presenti sottolineando come «il cammino sinodale è la strada da percorrere per questo cambio di mentalità», evidenziando come la vera priorità in cui «sperimentare questa alleanza culturale» sia l’emergenza educativa per le nuove generazioni.