«Amoris laetitia, una sinfonia dell’amore». Concluso il Giubileo con la conferenza del cardinale Baldisseri

Domenica 13 novembre si è svolta la fase diocesana di conclusione del Giubileo della Misericordia con la conferenza del cardinale Lorenzo Baldisseri sull'Amoris laetitia

«Una sinfonia dell’amore cristiano, che è insieme gioia, passione, sofferenza, lotta, conquista». Così il vescovo Luigi Marrucci ha presentato l’esortazione apostolica Amoris laetitia (testo completo)all’incontro che si è svolto domenica 13 novembre nella cattedrale di Civitavecchia. Un appuntamento che ha preceduto la celebrazione eucaristica per la conclusione della fase diocesana del Giubileo della Misericordia, entrambi presieduti dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del sinodo dei Vescovi.
Introducendo i lavori, monsignor Marrucci ha spiegato che il documento di papa Francesco nasce da «un sinodo in cui la Chiesa si è posta in ascolto della famiglia che patisce i disagi sociali, morali, psicologici e perfino i drammi violenti, e vuole aiutarla nelle ferite che incontra nel cammino esistenziale». «Ma – ha sottolineato il presule – è anche il sinodo in cui si intravedono nuove prospettive: maggiore presenza di laici, una  presenza rinnovata dei padri delle altre Chiese cristiane, valorizzando sempre più la collegialità, insieme al vescovo di Roma, che presiede nella carità tutte le Chiese».
Il cardinale Baldisseri (testo completo), prima di parlare dell’esortazione apostolica, si è soffermato sul metodo di lavoro da cui è nata durante le due assemblee sinodali – quella straordinaria e quella ordinaria – e il dibattito nelle Chiese locali che le ha accompagnate. «Un percorso – ha detto – che è l’attuazione pratica della maniera in cui papa Francesco intende la sinodalità come esercizio permanente nella vita ecclesiale». Perché, ha spiegato, il Pontefice «si mostra attento principalmente al processo che consente di pervenire ad un risultato condiviso, dove viene conservato il contributo specifico di ciascuno, nella propria originalità. La convergenza di tutte le parzialità assicura che il risultato sia il frutto di una maggiore ricchezza di elementi, e risulti quindi meglio rispondente alla complessità della realtà». I lavori, ha assicurato il segretario dell’assise, si sono caratterizzati per il dialogo franco – «parressia» – e l’ascolto umile: «due atteggiamenti che hanno favorito una discussione aperta e franca, con interventi hanno certamente evidenziato opinioni, pareri e a volte posizioni divergenti. Tuttavia, si è raggiunto un ampio consenso grazie all’impegno di ciascuno nel ricercare la verità, il bene della Chiesa e delle famiglie».
Per il cardinale Baldisseri, grazie a questa esperienza «nel Pontefice è maturata la riflessione del discernimento, contenuta esplicitamente nell’esortazione apostolica e consegnata a tutta la Chiesa».
Una «dinamica di lavoro» che caratterizza in modo particolare il capitolo ottavo dell’Amoris laetitia “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità”. «Quando l’amore non corrisponde più alla forma del sacramento nuziale – ha spiegato il relatore -, la Chiesa si prende cura di queste persone ferite, perché possano ritrovare la via del Vangelo, alla luce del primato della grazia di Dio che mai abbandona. Perciò, il discernimento deve aiutare a trovare le strade possibili di risposta». Una strada che il Pontefice ha voluto percorrere nel caso delle famiglie “ferite” – divorziati, separati e nuove unioni – «per superare i dubbi sul bene da compiere e sul mare da evitare».
Il discernimento nell’esortazione è presentato sia come individuale che comunitario. Nel primo caso, ha spiegato Baldisseri, «rende possibile che l’accogliere e l’accompagnare siano finalizzati al compimento di un cammino da percorrere insieme», in cui i pastori «guardino in faccia una per una le persone» che si presentano «in condizione irregolare». A questo deve affiancarsi un discernimento che vede protagonista la comunità cristiana nell’impegnativo compito di integrare le famiglie in difficoltà. «La partecipazione alla vita della Chiesa dei fedeli che vivono situazioni difficili – ha detto Baldisseri – può trovare notevoli resistenze proprio all’interno della comunità. Dovere di tutti è affiancare e sostenere il discernimento personale intrapreso da questi fedeli col sacerdote, attraverso la loro progressiva partecipazione alla vita ecclesiale, specialmente mediante la pratica della carità».

DOCUMENTI
La relazione del cardinale Lorenzo Baldisseri sull’Amori laetitia
L’omelia del cardinale Lorenzo Baldisseri alla celebrazione eucaristica di chiusura del Giubileo
Il saluto del vescovo Luigi Marrucci di introduzione alla conferenza sull’Amoris laetitia
Il saluto del vescovo Luigi Marrucci al termine del Giubileo della Misericordia